Recensione The Climb 2

The Climb 2

8.5 out of 10
Pro Ambientazioni emozionanti; fisica realistica; tanti miglioramenti nel gameplay; Contro Immagine a volte leggermente sgranata; assenza del multiplayer Un'esperienza VR da provare The Climb 2 è una perla nascosta che in molti ignorano visto il peculiare genere a cui appartiene, ma che invece riserva tantissime soddisfazioni e sorprese anche ai non amanti della scalata. Con un comparto grafico grandioso, una buona longevità e tanti miglioramenti rispetto al precedente capitolo rappresenta sicuramente un buon acquisto per coloro che vogliono mettere alla prova il proprio visore Quest 2. Mancano una modalità di scalata a squadre e qualche scenario in più, magari con la possibilità di scegliere un monte, un vulcano, un palazzo realmente esistente sul nostro pianeta e scalarlo in free solo.

Disponibile in esclusiva per Meta Quest e Quest 2. Versione testata Meta Quest 2 (2.1)

Crytek, la software house che è dietro lo sviluppo del CryEngine, uno dei più importanti motori grafici attualmente disponibili, è nota al grande pubblico dei videogiocatori per quel capolavoro tecnico che è la trilogia di Crysis, entrata nell’immaginario comune come benchmark per la potenza prestazionale dei nostri PC.

Non molti sanno tuttavia, che Crytek è stata anche una delle prime compagnia a credere fermamente nelle potenzialità della VR, lanciando nel 2016 l’iniziativa VR First, un programma accademico con lo scopo di fornire agli sviluppatori, alle istituzioni e alle università, accesso agli strumenti di sviluppo e all’hardware necessario per sviluppare nuove applicazioni ed esperienze VR.

La compagnia, inoltre, è stata anche tra le prime ad investire risorse ingenti in titoli “Tripla A” (o “doppia A”)caratterizzati cioè da un importante costo di produzione e sviluppo, in esclusiva VR; è il caso ad esempio di Robinson: The Journey, pubblicato nel 2016 per PlayStation 4 e Microsoft Windows e The Climb, un insolito gioco di arracampicata a mani libere in prima persona, pubblicato, tra qualche scetticismo, per le piattaforme Oculus e Microsoft Windows.

Dopo l’inaspettato successo del primo capitolo, Crytek ci riprova con The Climb 2 riproponendo la sua esperienza di scalata a mani nude tra paesaggi incredibili, spaventosi ma affascinanti allo stesso tempo, questa volta in esclusiva per il visore stand alone di Meta.

Che gioco è?

In The Climb 2 dimenticatevi sparatorie, musiche assordanti o creature di diversa natura – tralasciando qualche animale di montagna che farà la sua comparsa di tanto in tanto – nel nuovo titolo di Crtytek il nostro obiettivo è uno e uno solo: superare i nostri limiti e raggiungere la vetta.

Il gioco ci mette di fronte a diversi scenarim, suddivisi in cinque piccole aree geografiche: baie, America, Alpi, le zone più nordiche del mondo e per ultima una grande metropoli. Ogni scenario consente di scegliere tra tre diversi livelli di sfida, facile, normale e difficile e in due modalità, “casual“, in cui il tempo impiegato nella scalata non viene contato, e “professionale“, che cronometra la vostra arrampicata inserendo il vostro tempo migliore in una classifica internazionale.

The Climb 2 recensione

The Climb 2 inizia con un tutorial che ci illustra le basi dell’arrampicata, come saltare da una roccia ad un’altra, ci spiega quali rocce possono essere più pericolose di altre, ad esempio perchè appuntite o friabili, e ci consente di prendere familiarità con la resistenza delle nostre mani sulle rocce e con alcuni elementi che rendono più innovativo e meno lineare il gioco cioè zipline, corde, travi poco stabili e ponticelli.

The Climb 2 recensione

A differenza del suo predecessore, in questo capitolo un elemento fondamentale da non sottovalutare è la stamina, ovvero la resistenza del nostro alterego virtuale. Come nella realtà infatti, anche in The Climb 2 la nostra stamina non è infinita e si esaurisce saltando, appendendosi ad una roccia con una sola mano ecc. Essa è rappresentata sui polsi di ogni mano ed è raffigurata come un cerchio che, se esaurito, diventa rosso. Questo rende necessario, quando si affronta una scalata, dosare le proprie forze prima di percorrere il pezzo successivo di percorso, per evitare spiacevoli cadute.

Un altro elemento a cui bisogna sempre prestare attenzione prima di pensare al prossimo passo o salto, sono le rocce appuntite e le rocce “friabili”. Le rocce del primo tipo sono indicate da una specie di piantina che se toccata ci farà diminuire la salute con le sue spine appuntite, le seconde invece, con il nostro peso si sgretoleranno dopo pochi secondi, facendoci cadere.

Il gioco offre un ottimo sistema di checkpoint automatici che consente di riprendere il gioco da un certo punto della scalata. Si tratta di un elemento essenziale perchè, soprattutto nei livelli più difficili, le probabilità di mancare un appiglio durante un salto o cadere per sbaglio sono molto alte. I checkpoint sono contrassegnati da un picchetto incastrato con un moschettone color arancione.

Parlando di moda

The Climb 2 offre la possibilità di personalizzare il nostro personaggio, con guanti, orologi ed accessori per le mani, sbloccabili una volta completati i livelli. Gli elementi di personalizzazione rendono sicuramente il gioco più interessante stuzzicando la vostra mania di collezionismo ma è un vero peccato che le stesse non apportino alcun vantaggio effettivo nel gioco un elemento questo che avrebbe sicuramente contribuito ad aumentare la rigiocabilità del titolo.

Longevità

The Climb 2 è un gioco che ha una durata media di circa 6/7 ore, anche se il fattore rigiocabilità è piuttosto alto visto che i livelli possono essere scelti a piacere modificando il livello di difficoltà e provando magari a migliorare i propri tempi “scalando” la classifica mondiale e la mappa freestyle dove potremmo arrampicarci come vogliamo e dove preferiamo. Ma non solo, come vedremo nel successivo paragrafo, The Climb 2 rappresenta anche un piacevole passatempo che vi permette di godervi di un paio di ore di tranquillità con paesaggi mozza fiato che rappresentano sicuramente un ottimo biglietto da visita sia per il CryEngine che per le potenzialità tecniche del visore stand alone di Meta.

Comparto tecnico

The Climb 2 è indubbiamente e sicuramente uno dei migliori stand alone per quanto riguarda il comparto grafico, la fisica e il level design. Purtroppo come sempre su Meta Quest 2 senza PCVR non ci si può aspettare miracoli in termini di conta poligonale e dettaglio dell’immagine, che qualche volta tende ad apparire leggermente sgranata. Tuttavia grazie ad una illuminazione dinamica davvero ben fatta e dettagli curatissimi, anche la versione stand alone risulta decisamente interessante e piacevole.

Un esempio di un dettaglio che ci ha colpito incredibilmente è la presenza del gesso sulle mani che viene utilizzato realmente nella arrampicata, oppure la perfetta proporzione delle mani, finalmente realistiche e paragonabili a quelle di un essere umano e non di un gigante. Altro dettaglio a cui abbiamo già fatto un breve cenno è la presenza casuale di alcuni animaletti selvatici come scoiattoli, volatili oppure simpatiche marmotte.

Riguardo all’audio la musica è assente ma in compenso abbiamo i suoni che offre la natura i quali rendono molto più immersiva e realistica l’esperienza che il titolo ha da offrire.

The Climb 2 recensione

Comfort

Il titolo in questione come il suo predecessore “The Climb” è sempre stato al centro dell’attenzione per domande come “avrò le vertigini?” la nostra risposta è si, le avrete, quindi se ci volete giocare e soffrite molto di vertigini, dovrete trovare un escamotage per giocarlo lo stesso. Un sistema che vi consigliamo di provare per superare vertigini e chinetosi (motion sickness), è utilizzare un piccolo ventilatore posizionato frontalmente alla vostra posizione che ha anche l’indubbio vantaggio di aiutarvi con l’orientamento nello spazio virtuale.

The Climb 2 recensione

Perché giocarlo?

The Climb 2 è un gioco che infonde tranquillità e divertimento, ed è veramente difficile trovare giochi su Quest 2 che abbiano un tale realismo e un livello così alto di game design. The Climb 2 è quindi consigliato non soltanto ai giocatori che desiderano fare esperienza di una scalata in “Free Solo”, ma anche a coloro più interessati al comparto tecnico e che desiderano conoscere fino a che punto può arrivare il piccolo visore Quest 2. Senza trascurare, poi, l’effetto zen generato da paesaggi davvero mozzafiato dove nascondersi.

Perche no?

The Climb 2 al momento è perfetto su tutti gli aspetti, ma se proprio dobbiamo essere pignoli ci ha un po’ amareggiato il fatto che la grafica poteva essere molto meglio con l’utilizzo della nuova funzionalità di Quest 2 Application Spacewarp, che avrebbe potuto rendere l’immagine ancora più ricca di dettagli e meno sgranata. Manca inoltre, una modalità sfida a squadre tra amici per chi è più veloce nella scalata.

Commento finale

The Climb 2 è una perla nascosta che in molti ignorano visto il peculiare genere a cui appartiene, ma che invece riserva tantissime soddisfazioni e sorprese anche ai non amanti della scalata. Con un comparto grafico grandioso, una buona longevità e tanti miglioramenti rispetto al precedente capitolo rappresenta sicuramente un buon acquisto per coloro che vogliono mettere alla prova il proprio visore Quest 2. Per il futuro ci aspettiamo qualche modalità in più, come ad esempio una modalità di scalata a squadre e qualche scenario in più, magari con la possibilità di scegliere un monte, un vulcano, un palazzo realmente esistente sul nostro pianeta e scalarlo in free solo. Un sogno? un giorno sicuramente tutto ciò sarà possibile e noi di AR.it sicuramente saremo lì con una nuova recensione ovviamente.

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