Recensione Breachers (PSVR2), tattiche multiplayer in realtà virtuale

Breachers PSVR2

8 out of 10
Pro Gameplay tattico ma non troppo | buona verticalità delle mappe e discreta varietà negli approcci | lobby sempre popolate | 120FPS senza riproiezione sono un buon traguardo ma al prezzo di ... Contro ... un comparto grafico davvero minimale | Commento finale Nel complesso Breachers è probabilmente il miglior shooter tattico attualmente disponibile su PlayStation VR2. Nonostante qualche evidente limite sul comparto visivo, l’esperienza è comunque decisamente appagante e divertente, soprattutto se amate gli sparatutto tattici e avete un clan o altri amici online con cui condividere questa passione. La scelta di optare per il cross play, se da un lato porta con sé i problemi che abbiamo evidenziato nel corpo della recensione, dall’altro lato rende Breachers un titolo “vivo”, con un multiplayer che funziona e che diverte. Se siete alla ricerca di un Rainbow Six Siege o di un Ready or Not in versione VR, Breachers è sicuramente il titolo giusto per voi.

Breachers è uno shooter tattico 5v5 in stile Rainbow Six Siege, disponibile da aprile 2023 su Meta Quest e SteamVR e recentemente approdato su PlayStation VR2. Sviluppato da Triangle Factory, il gameplay, almeno nella modalità principale “Bomb Defusal”, si basa su scontri piuttosto ragionati tra due squadre: gli “Enforcer”, che devono disinnescare delle bombe, e i “Revolter”, che devono impedirglielo.

Ogni squadra ha a disposizione un proprio arsenale unico di gadget sia di attacco che di difesa: droni, dispositivi di occultamento e flashbang da una parte, sensori di prossimità e trappole esplosive dall’altra, che grazie ad un eccellente tutorial imparerete ad utilizzare immediatamente. Una volta padroneggiato quello che è, secondo noi, l’aspetto principale del gioco, ovvero l’utilizzo dei gadget, potrete personalizzare il loadout dell’equipaggiamento per adattarlo al vostro stile di gioco ed iniziare finalmente a divertirvi.

L’ampia scelta tattica di gadget più che le armi, la buona varietà di situazioni che le mappe (solo cinque) mettono a disposizione del giocatore, e soprattutto un gameplay che favorisce l’uso del cervello anziché la rapidità dei riflessi (comunque sempre necessaria in un gioco online) creeranno infatti un’esperienza estremamente appagante e divertente anche per chi, come il sottoscritto, oramai non ha più l’età per il gaming competitivo online.

Modalità di gioco, multiplayer e microtransazioni

Il gameplay tattico è estremamente ben congegnato. Lo shooting è l’elemento che dà maggiore soddisfazione, grazie ad una curva di difficoltà ben calibrata che vi permette di divertirvi già da subito. Il sistema di ricarica è infatti di tipo ibrido: occorre infatti manualmente sganciare il caricatore, prenderne uno nuovo dalla fondina e inserirlo nell’arma, ma l’innesto del colpo avviene in maniera automatica, facilitando le operazioni di ricarica senza far calare la tensione degli scontri.

Come abbiamo detto, le cinque mappe disponibili offrono una discreta verticalità, alcune più di altre, con diverse vie di accesso che vi permettono di dare libero sfogo alla vostra inventiva e di divertirvi con approcci originali garantiti dai vostri nuovi “giocattoli”, che è possibile acquistare ad inizio partita in una fase di acquisto della durata di circa un minuto.

Tra le modalità disponibili, la classica “Disinnesca la bomba/Bomb Defusal” è quella principale. l’obiettivo principale qui è disinnescare delle bombe mentre i Revolter devono impedirglielo. È la modalità più popolata e rappresentativa dell’esperienza tattica offerta da Breachers. Altra modalità è “Punto di controllo/Control Point” una classica deathmatch a squadre in cui bisogna controllare determinate zone della mappa abbattendo i nemici. Utile alternativa per chi preferisce scontri diretti a quelli più ragionati di Bomb defusal. “Team Deathmatch”, infine, è il classico scontro diretto senza obiettivi in cui a vincere è la squadra con più uccisioni a fine match.

Le mappe di Breachers sono solo cinque, ma offrono una discreta varietà nell’approccio

I giocatori che non se la sentissero di cimentarsi da subito in sfide online, possono optare anche per una modalità offline, in cui il ruolo degli sfidanti è occupato da bot. Questa modalità vi permette di familiarizzare con le armi (che comunque è anche possibile provare dall’hub centrale nel poligono di tiro) ma soprattutto di conoscere le mappe, un elemento essenziale per le partite multiplayer.

Nel gioco ci sono 13 differenti tipi di armi: 4 pistole, 4 fucili d’assalto, 3 SMG e 2 fucili a pompa che, come dicevamo, potranno essere acquistati attraverso denaro acquisito dopo ogni round completando obiettivi, effettuando uccisioni ecc.. Più obiettivi completerete nel corso del round, più denaro avrete per acquistare nuove armi e accessori come calci, mirini olografici, silenziatori, granate stordenti, fumogeni, granate incendiarie ecc.

Per quanto riguarda il multiplayer, il matchmaking è veloce e indolore, con lobby sempre popolate grazie anche al cross-play. Tuttavia, il risvolto della medaglia è la presenza, in alcune ore, di numerosi giocatori giovanissimi urlanti e poco avvezzi al gioco di squadra: un problema che rischia di rovinare l’esperienza di gioco. Proprio per far fronte a questo problema, gli sviluppatori hanno pensato di introdurre una moderazione di tutte le partite, tramite il cosiddetto Toxmod. Si tratta di un sistema di monitoraggio gestito da una IA che segnala automaticamente i comportamenti “tossici” agli sviluppatori, i quali possono rivedere l’audio e scegliere se emettere un avvertimento o un ban. Il gioco inoltre mette a disposizione un pulsante per segnalare giocatori e comportamenti scorretti. L’utilizzo di questa tecnologia, la nascita di una community del gioco decisamente più matura, e il tipo di gioco stesso, che probabilmente attira meno questo tipo di utenti rispetto a giochi come Pavlov, ha ridotto (non eliminato) drasticamente il problema dei giocatori molesti e questo non può che farci immensamente piacere.

Per quanto riguarda le microtransazioni, queste sono puramente opzionali e permettono di acquistare oggetti cosmetici come skin per le armi. Non conferiscono alcun vantaggio di gameplay a chi decide di comprarle. Sarebbe stato preferibile non averle in un gioco a pagamento, ma la loro natura puramente estetica le rende facilmente ignorabili.

Comparto tecnico da rivedere

Il comparto tecnico seppur veda il gioco beneficiare di alcuni miglioramenti interessanti rispetto alle versioni PC e Meta Quest, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo del feedback aptico di PlayStation VR2, delude invece per quanto riguarda l’aspetto puramente visivo. Sotto il primo aspetto, le funzionalità dei grilletti adattivi del Sense si rivelano particolarmente utili, ad esempio, per l’utilizzo dei tanti “gadget” presenti nel titolo, restituendo un feeling decisamente più immersivo all’intera produzione. Purtroppo però è dal punto di vista puramente estetico che Breachers non brilla,  a causa di una resa grafica piuttosto spartana, con texture troppo basiche che poco si differenziano dalla versione Quest 3.

Anche i modelli dei personaggi appaiono decisamente troppo semplici, con animazioni da gioco della scorsa generazione tant’è che anche qui la differenza rispetto alla versione Quest 3 è davvero poca cosa. A tutto ciò si aggiunge un’immagine non sempre pulitissima e leggermente sfocata.

Gli ambienti e le texture sono davvero minimali

Certo la scelta stilistica volta a limitare il fotorealismo ha permesso di mantenere un framerate molto stabile che si aggira intorno ai 120FPS senza retroproiezione, tuttavia anche l’occhio vuole la sua parte e forse uno sforzo in più per questa versione PSVR 2, visto anche l’ottimo lavoro fatto SOLO su questo punto dai ragazzi di First Contact Entertainment con Firewall Ultra, era sicuramente possibile. Del resto il foveated rendering di PSVR2 è lì proprio per questo.

Opzioni di comfort

Commento finale

Nel complesso Breachers è probabilmente il miglior shooter tattico attualmente disponibile su PlayStation VR2. Nonostante qualche evidente limite sul comparto visivo, l’esperienza è comunque decisamente appagante e divertente, soprattutto se amate gli sparatutto tattici e avete un clan o altri amici online con cui condividere questa passione. La scelta di optare per il cross play, se da un lato porta con sé i problemi che abbiamo evidenziato nel corpo della recensione, dall’altro lato rende Breachers un titolo “vivo”, con un multiplayer che funziona e che diverte. Se siete alla ricerca di un Rainbow Six Siege o di un Ready or Not in versione VR, Breachers è sicuramente il titolo giusto per voi.

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