Another Fisherman's Tale
Versione testata PS VR2
Dopo il grande successo di A Fisherman’s Tale, acclamato dalla critica e dal pubblico per la sua originalità, l’atmosfera piratesca e la narrazione coinvolgente, InnerspaceVR torna con un sequel ambizioso: Another Fisherman’s Tale che smonta e rimonta le meccaniche di gameplay del primo capitolo, costruendo un titolo del tutto originale, ma con lo stesso ed immutato carisma.
Il titolo sarà disponibile a partire dall’11 maggio per PlayStation VR 2, PC VR e Meta Quest 2
Che gioco è
Another Fisherman’s Tale è un puzzle adventure con un forte elemento narrativo che punta a superare il predecessore in termini di longevità e profondità, oltre a introdurre meccaniche di gioco completamente rinnovate.
Il protagonista indiscusso è ancora Bob, il coraggioso pescatore-guardianodelfaro-marionetta, questa volta alle prese con la ricerca di Libertalia, la misteriosa isola bramata da tanti pirati. Al cast del secondo capitolo si aggiungono nuovi personaggi, prima fra tutti Nina, sua figlia, che intraprenderà con lui un viaggio nei ricordi.
Il gioco mescola sapientemente toni intimi e scanzonati, trattando temi delicati con leggerezza e poeticità, ma mentre in A Fisherman’s Tale il gameplay ruotava quasi esclusivamente intorno alle meccaniche delle scatole cinesi, ovvero livelli nei livelli che potevano essere affrontati e superati solo cambiando prospettiva e passando da un livello di realtà all’altro, in Another Fisherman’s Tale il gameplay ruota attorno alla possibilità per il nostro protagonista, di staccare, sostituire e controllare a distanza diverse parti del suo corpo.
Il sistema di controllo prevede l’utilizzo dei due analogici per muoversi liberamente nei livelli, mentre i motion control servono per gestire le braccia di Bob e le mani che, una volta staccate o letteralmente lanciate, possono essere controllate per afferrare oggetti distanti o interagire con l’ambiente.
Vedere le mani girare per il livello come la famosa “Mano” della famiglia Addams, è davvero divertente e curioso anche se, fatta eccezione per gli elementi funzionali al gioco, l’interattività con l’ambiente è limitata al minimo indispensabile.
Persino la testa di Bob può essere lanciata con la contemporanea pressione dei tasti triangolo e quadrato sui Sense controller, in modo da poter studiare il livello da un punto sopraelevato, seguire il movimento delle mani, o scovare indizi utili per proseguire.
Bob potrà poi scambiare le proprie mani con altri utili oggetti, come ad esempio uno o più uncini da utilizzare come rampini, o chele di granchio, per tagliare corde e bambù
I puzzle, sebbene abbastanza semplici da risolvere, sono interessanti e ben bilanciati tra sfida e progressione. Lo stile e il design semplice e lineare non traggano però in inganno, Another Fisherman’s tale, soprattutto nel level design, dimostra tutta la maestria del team di sviluppo con gli elementi che dovrebbero caratterizzare un buon gioco VR: immersione, semplicità nei controlli, divertimento.
Per quanto riguarda la longevità, Another Fisherman’s Tale offre una durata di circa cinque ore, in linea con gli standard del genere ma decisamente superiore al suo predecessore, anche se la narrazione avvincente e coinvolgente farà scorrere il tempo fin troppo velocemente.
Il comparto artistico, il voice acting e l’accompagnamento sonoro infine, contribuiscono a creare un’esperienza immersiva e affascinante, che piacerà anche a chi non padroneggia a sufficienza la lingua inglese grazie agli ottimi sottotitoli in italiano.
Opzioni Comfort
Another Fisherman’s Tale offre una serie completa di opzioni di comfort: teletrasporto, movimento continuo, rotazione continua e a scatto, vignettatura, ma permette anche di eliminarle tutte per i veterani della VR che desiderano un’esperienza totale.
Perché giocarlo
Così come il suo predecessore, uno dei punti di forza della produzione è la narrazione. Le ingegnose meccaniche di gameplay del precedente capitolo nascondevano sotto un primo livello interpretativo -quello raccontato dalla voce narrante – un importante messaggio affidato anche alla sensibilità del giocatore. Noi ad esempio nel primo capitolo avevamo scorto un invito a guardare le cose da un diverso punto di vista, al pensare “out of the box”, come dicono gli anglosassoni.
In questo Another Fisherman’s tale, senza svelarvi troppo della trama, sotto un primo livello interpreativo che assomiglia ad una fiaba piratesca raccontata ad una bambina, si nascondono invece uno o più significati ben più profondi e filosofici. Tra questi quello del paradosso della nave di Teseo, che è lo stesso Bob a ricordare: “se di una nave sostituiamo tutte le sue parti possiamo dire che è ancora la stessa nave?” In altre parole, possono l’esperienza, le delusioni, i successi e i fallimenti, cambiarci così tanto da renderci qualcun altro?
Ancora, un altro significato che ci è parso veicolato dal gioco è l’invito a scovare il lato positivo di tutte le cose, anche di quelle negative, a cercare un modo per trasformare “i limoni“ che la vita ci regala in “limonata“, a trovare il modo di sfruttare quelle piccole parti in cui la vita ci ha spezzato, a nostro vantaggio .
Perché no
Nonostante i numerosi punti di forza, Another Fisherman’s Tale forse osa un po’ troppo poco nella complessità degli enigmi e nella sperimentazione delle possibilità di questa nuova meccanica che invece ci è apparsa sin da subito estremamente interessante e divertente. Si tratta comunque di elementi che in nessun modo incidono sulla qualità di questo prodotto che ci sentiamo di raccomandare ad occhi chiusi.
Commento finale
Another Fisherman’s Tale è un sequel all’altezza delle aspettative, che migliora il predecessore sotto tutti i punti di vista: l’avventura di Bob è più lunga e coinvolgente, le nuove meccaniche di gioco basate sulla manipolazione del corpo del protagonista sono originali e divertenti e la narrazione, così come il voice acting e le animazioni, sono davvero ben fatte. Abbiamo letteralmente amato questo nuovo capitolo, che ci ha coinvolti fisicamente ed emotivamente e, pertanto, se amate i puzzle game e le storie ben scritte, non possiamo far altro che raccomandarvelo