VR SKATER e VR SKATER SL
Se come chi vi scrive, avete qualche anno sulle spalle, sicuramente ricorderete la celeberrima serie di videgiochi “Tony Hawk Pro Skater”. La saga pubblicata da Activision ha fatto la gioia di tanti appassionati di questo sport e ha reso celebre “Birdman” anche al di fuori della stretta cerchia di appassionati d’oltreoceano.
Il gioco sviluppato da Neversoft intercettava lo spirito di quei tempi, tra canzoni punk, streetwear e americofilia imperante ovunque, offrendo un titolo spensierato e divertente che è stato spesso inserito nelle liste dei giochi più amati delle console PlayStation e Xbox di quei tempi.
VR Skater per PlayStation VR2 e la sua versione per Meta Quest, VR Skater SL, in un certo senso recuperano il feeling di quei prodotti, aggiungendo un elemento fondamentale tipico della VR: l’immersività.
Di necessità virtù
Essendo la VR ancora priva di un preciso tracciamento delle gambe, gli sviluppatori di Deficit Games hanno ben pensato di utilizzare il tracciamento delle mani e delle braccia per simulare tricks e movimenti del giocatore. Chi fa skate sa bene infatti che per la riuscita di ogni trick e salto oltre all’abilità con le gambe è parimenti importante il movimento delle braccia e del corpo, al fine di garantire stabilità ed equilibrio.
Sovrapponendo quindi i movimenti delle gambe a quelli delle braccia e predisponendo una serie di “gesture” che ricordano quelli degli skater reali durante i salti, Deficit Games ha congegnato un sistema di controllo semplice e funzionale. .
Un esempio chiarirà meglio il nuovo sistema di controllo. Per muoversi in VR Skater e VR Skater SL è sufficiente replicare, con la mano che impugna il controller, il movimento della gamba sullo skateboard. Effettuando quindi una sorta di remata, vi darete la spinta per accelerare.
Con il controller sinistro si può invece direzionare la tavola e, premendo i tasti sui controller, eseguire ollie, nollie e slide.
Una volta padroneggiati questi tre elementi imparerete ad effettuare Kickflip, Shuvit e tutti gli altri tricks che chi ne sa un po’ di skate, conosce molto bene grazie alle “gestures”. Coordinando quindi un ollie con un veloce “swipe” del braccio verso sinistra, effettuerete un Kickflip, effettuando un nollie e spingendo il braccio verso l’interno, potrete effettuare uno shuvit e cosi’ via.
Una sfida stimolante
VR Skater non è un gioco facile e la sua curva di apprendimento potrebbe scoraggiare i neofiti. Padroneggiare tutte le meccaniche richiede impegno, dedizione e soprattutto memoria per ricordare tutte le gesture. Fortunatamente, il senso di soddisfazione quando si inizia a inanellare combo da far girar la testa ripaga ampiamente lo sforzo.
Sebbene il sistema di controllo richieda un po’ di pratica per essere padroneggiato, una volta presa confidenza guidare il vostro skate virtuale risulterà estremamente naturale e appagante.
Proprio come nello skateboard vero, si cade e ci si rialza innumerevoli volte, imparando dai propri errori. Ma quando finalmente si atterra quel trick a cui si stava lavorando, il brivido che si prova è impagabile. VR Skater premia la perseveranza del giocatore, che si troverà presto a cercare di battere i propri high score come ai tempi d’oro di Tony Hawk.
Level design e longevità
VR Skater e VR Skater SL (la versione per visori Meta Quest) si differenziano principalmente sotto l’aspetto della longevità e delle mappe disponibili. La versione per PSVR 2 infatti, offre sei mappe liberamente esplorabili, ricche di rampe, rail e ostacoli su cui perfezionare le proprie abilità. Certo, non sono molte, ma DEFICIT Games ha già rilasciato un DLC con un tour completo con 5 mappe nuove di zecca, ispirate ai campionati professionali di street skateboarding con terreni lisci in cemento e nuove modalità e meccaniche di gioco, interessante ma un po’ troppo caro a nostro giudizio (14,99 euro).
Ogni mappa ha una sua identità stilistica ben definita e nasconde segreti da scoprire. Dalle ambientazioni urbane ricche di scalinate e murales ai parchi acquatici con piscine vuote da utilizzare come half-pipe, c’è abbastanza varietà da invogliare a provare trick sempre nuovi.
La versione Meta Quest, invece, presenta esclusivamente mappe indoor. Non sappiamo se questa scelta sia stata imposta dalle minori performance garantite su mappe aperte dall’hardware di Quest 2 e 3, ma si tratta di una limitazione importante, solo in parte giustificata dal minor prezzo di vendita rispetto alla controparte PSVR 2 (24 euro contro i 34,99 euro della versione Playstation VR 2). Ci auguriamo per questo che DEFICIT games possa rilasciare in futuro nuove mappe outdoor sottoforma di DLC.
Oltre alla modalità free-roaming, VR Skater offre sfide a tempo e a punteggio che aggiungono obiettivi e rigiocabilità. Ottenere le medaglie d’oro in queste prove è un’impresa per soli funamboli del gamepad, ma avere dei traguardi a cui puntare sprona a migliorarsi costantemente.
Comparto tecnico
Graficamente VR Skater punta a un look semplice e stilizzato, con modelli e texture che strizzano l’occhio ai classici del genere. Giocato su PS5 con PlayStation VR2 il gioco gira fluidamente, con caricamenti rapidi e senza incertezze. Non è un tripudio di dettagli next-gen, ma lo stile minimale si sposa bene con il gameplay frenetico. La stessa cosa si può dire per la versione VR Skater SL su Meta Quest 3 che si fa apprezzare per la pulizia visiva e il frame rate granitico, questo se unito alla totale assenza di cavi e alla libertà di movimento sono grandi elementi a favore della versione Meta del gioco.
La colonna sonora, sebbene non memorabile, compie egregiamente il suo scopo di tenere alta l’attenzione e la frenesia di gioco, alternando brani punk-rock e pop-punk che confezionano perfettamente l’atmosfera della skate-culture californiana degli anni ’90 e 2000.
Potenziale non sfruttato appieno
Nonostante le indubbie qualità, VR Skater non è esente da difetti. L’assenza del multiplayer si fa sentire, e il fatto di non poter condividere le proprie prodezze con altri giocatori online toglie oltre che punti alla longevità e alla rigiocabilità anche un certo senso di sfida. Inoltre, le opzioni di personalizzazione del proprio skater e della tavola – uno degli elementi più amati dai giocatori della serie Tony Hawk – sono piuttosto limitate. Ma la pecca più grande è forse la mancanza di una progressione vera e propria. Sbloccare nuovi trick, tavole o vestiti giocando e inanellando high score, avrebbe dato più mordente sul lungo termine.
Commento finale
VR Skater è un tuffo nel passato con la tecnologia del futuro. Il gioco riesce a catturare alla perfezione le sensazioni e l’essenza dello skateboard, trasportandole in realtà virtuale con un gameplay innovativo e coinvolgente, grazie a un sistema di controllo che replica i movimenti reali e che ci fa sentire davvero (per quanto possibile ovviamente) a bordo di una tavola. Il level design ben congegnato e la rigiocabilità data dalle sfide aggiungono profondità a un’esperienza che potrebbe risultare ripetitiva sul lungo termine per via della mancanza di una vera progressione. Ma per chi cerca l’ebbrezza di volare sullo skateboard come ai tempi di Tony Hawk, VR Skater e la sua versione SL per piattaforme Meta Quest è un sogno che diventa realtà. Tra le due versioni, onestamente avremmo preferito di gran lunga quella Meta Quest 3, principalmente per la libertà di movimento garantita dall’assenza di cavi, tuttavia, la limitazione nel numero di mappe disponibili su Quest 3 ci spinge a consigliarvi, avendone la possibilità, di acquistare quella PSVR 2 sicuramente più completa sotto questo punto di vista.