Recensione Undead Citadel (PC VR)

Undead Citadel

6 out of 10
Pro Ambientazioni suggestive | single player interessante | ampio roster di armi bianche e dalla distanza Contro Compenetrazioni poligonali, hitbox e feeling delle armi completamente da rivedere Giudizio Undead Citadel, non possiamo nasconderlo, è stato un po' una delusione, soprattutto perchè credevamo davvero nelle ambientazioni e nello stile di gioco promesso dagli sviluppatori. Nonostante alcuni elementi interessanti, il titolo di Dark Curry è invece afflitto da una serie di problemi che lo rendono davvero molto difficile da raccomandare, soprattutto in presenza di altri titoli simili allo stesso prezzo. Il team per la verità negli ultimi mesi ha compiuto sforzi non indifferenti per poter aggiustare i problemi e i bug più evidenti, come alcune compenetrazioni poligonali davvero assurde e le hitbox, ed in effetti, rispetto alla prima volta che abbiamo provato il titolo, gran parte delle ruvidità iniziali sono state smussate o eliminate. Tuttavia resta ancora molto da fare. Non ci sentiamo tuttavia di bocciarlo del tutto: nel momento in cui leggerete questa recensione, infatti, lo sviluppatore potrebbe aver finalmente ufficialmente rilasciato il nuovo "Weapons Movement Algorithm" introdotto in beta con l'update 1.1, che dovrebbe garantire un feeling più realistico delle armi. Se così fosse potremmo davvero concedergli un'altra possibilità. Il consiglio è dunque di provarlo, scaricando la demo gratuita disponibile su Steam; nella peggiore delle ipotesi avrete perso pochi minuti di tempo della vostra vita.

Versione testata Steam VR

Attendevamo Undead Citadel con trepidazione, tanto da inserirlo tra i titoli più interessanti del 2023 nella nostra tradizionale lista di inizio anno. Il primo grande titolo dello sviluppatore Dark Curry, infatti, promette al giocatore un sand box alla Blade and Sorcery, Hellspit o Grimlord, affiancato ad un comparto narrativo e di gameplay articolato, fatto non solo di fendenti e affondi. Le promesse però, lasciano il tempo che trovano, ed ecco perchè, possiamo anticiparvelo, Undead Citadel è stato per noi, una mezza delusione.

Che gioco è

Nei panni di un cavaliere nel bel mezzo di una crisi esistenziale, ubriaco e oramai pronto a morire derelitto in una foresta non meglio precisata, riceviamo quella che all’apparenza sembra essere una “seconda opportunità“. Tra la pioggia fitta e i tuoni incessanti, un lampo illumina a giorno un cittadella poco distante dalla nostra posizione, un luogo dove finalmente trovare riparo dalla pioggia e dal freddo della notte. E’ un miracolo forse?

Pochi passi nella cittadella abbandonata, tuttavia, sono sufficienti a farci cambiare immediatamente idea. La città è popolata da non morti e l’unica via di fuga è proseguire fino a trovare nuovamente la strada di casa.

Undead Citadel

Perchè giocarlo

Al centro dell’esperienza ludica di Undead Citadel vi è sicuramente l’ambientazione e il level design. I ragazzi di Dark Curry sono stati in grado di creare un mondo di gioco ricco di dettagli per gli standard VR e piuttosto affascinante da esplorare. I livelli, inoltre, non sono strutturati come arene (come la gran parte dei titoli appartenenti al medesimo genere) ma in diverse aree bloccate per accedere alle quali è necessario risolvere piccoli enigmi ambientali ed effettuare un accentuato backtracking, in gran parte legato alla ricerca di chiavi. Questo, ed una narrazione davvero espressiva della voce narrante con ottimi sottotitoli in italiano – un aspetto non comune in piccole produzioni indipendenti in VR – ci offre una esperienza single player breve, ma interessante che si attesta sulle 3-4 ore.

Ad impedirvi di portare a termine il vostro percorso, ad un tempo di sopravvivenza e redenzione, ci pensano però orde di non morti che vi si pareranno di fronte mentre esplorate la zona in cerca di un modo per uscire dall’area, o cercate in giro armi da taglio, archi e frecce via via più efficaci, pozioni powerup per migliorare forza, velocità, rallentare il tempo ecc.

Nel gioco si contano oltre 60 armi suddivise tra spade, martelli da guerra, asce, archi con differenti tipi di munizioni e ciascuna di esse presenta statistiche differenti. Eppure, superata la sbornia iniziale della prima ora di gioco, si fa presto a capire che in realtà per la gran parte si tratta di reskin delle stesse armi a cui sono applicate stats differenti.

La curva di difficoltà è tarata in maniera piuttosto alta, ma a rendere a volte frustrante l’intera esperienza è la presenza di checkpoint posizionati molto distanti l’uno dall’altro (problema per la verità mitigato dall’aggiornamento 1.1) e i problemi che riguardano la fisica e le hitbox.

Opzioni comfort
Modalità di gioco: In piedi, room scale, da seduti
Movimento: continuo o con teletrasporto; rotazione a scatto o continua;
Vignettatura: Si

Undead Citadel

Undead Citadel si presenta con una grafica notevole con texture e un’illuminazione buona. L’impatto iniziale è anzi davvero di livello ma non aspettatevi di ottenere risultati eccezionali se avete una GPU piuttosto datata: la nostra 3080ti, infatti, è risultata adatta allo scopo, ma non senza qualche incertezza nel frame rate. Le animazioni dei nemici sono diverse e dinamiche, il che contribuisce a creare un’atmosfera coinvolgente, tuttavia il numero dei modelli dei nemici appare alquanto limitato.

Dal punto di vista del comparto audio, abbiamo già elogiato il doppiaggio della voce narrante. Tuttavia, dopo i primi minuti, il gioco diventa improvvisamente silenzioso e non perchè ci ritroviamo in una cittadella abitata da non morti, ma perchè semplicemente manca qualsiasi suono ambientale e quei pochi esistenti sembrano provenire da una scatola chiusa, ovattati come sono. A ben vedere, gli unici rumori provengono dai non morti ma solo quando sono effettivamente troppo vicini da poter predisporre una qualsiasi strategia di difesa: in pratica ve li ritroverete alle spalle senza sapere neppure da dove sono sbucati.

Perchè no

Partiamo dalla fisica. Come dicevamo è possibile accedere ad un roster di armi molto ampio, eppure il feeling delle stesse ci è apparso del tutto insoddisfacente. La gran parte di queste, infatti, restituisce sensazioni piuttosto grottesche ed anzi più di una volta ci siamo sentiti alquanto ridicoli ad agitare un’arma nella speranza che si muovesse nella direzione voluta. Le armi sembrano fluttuare e i combattimenti, nonostante sia possibile smembrare i nemici e distruggere le loro armature, non si avvicinano neanche lontanamente a quelli offerti in titoli come Blade and Sorcery.

Le hitbox, poi, sono assolutamente disastrose. Non soltanto sono imprecise, ma anche la meccanica che fa si che le vostre armi si incastrino tra le ossa dei non morti è del tutto casuale. Più di una volta, ad esempio, vi capiterà di colpire un nemico alla spalla e ritrovarvi l’arma incastrata nel suo braccio.

Anche dal punto di vista delle compenetrazioni poligonali i bug sono tantissimi: spade che si incastrano nel vostro scudo, armi che scompaiono dietro pareti e vari glitch di questo tipo, finiscono per spezzare completamente l’immedesimazione.

Undead Citadel

Commento finale

Undead Citadel, non possiamo nasconderlo, è stato un po’ una delusione, soprattutto perchè credevamo davvero nelle ambientazioni e nello stile di gioco promesso dagli sviluppatori. Nonostante alcuni elementi interessanti, il titolo di Dark Curry è invece afflitto da una serie di problemi che lo rendono davvero molto difficile da raccomandare, soprattutto in presenza di altri titoli simili allo stesso prezzo. Il team per la verità negli ultimi mesi ha compiuto sforzi non indifferenti per poter aggiustare i problemi e i bug più evidenti, come alcune compenetrazioni poligonali davvero assurde e le hitbox, ed in effetti, rispetto alla prima volta che abbiamo provato il titolo, gran parte delle ruvidità iniziali sono state smussate o eliminate. Tuttavia resta ancora molto da fare. Non ci sentiamo tuttavia di bocciarlo del tutto: nel momento in cui leggerete questa recensione, infatti, lo sviluppatore potrebbe aver finalmente ufficialmente rilasciato il nuovo “Weapons Movement Algorithm” introdotto in beta con l’update 1.1, che dovrebbe garantire un feeling più realistico delle armi. Se così fosse potremmo davvero concedergli un’altra possibilità. Il consiglio è dunque di provarlo, scaricando la demo gratuita disponibile su Steam; nella peggiore delle ipotesi avrete perso pochi minuti di tempo della vostra vita.

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