Recensione Meta Quest 3, passo in avanti o di lato?

Meta Quest 3

8 out of 10
Pro Le lenti pancake sono le migliori disponibili in un visore commerciale | lo schermo con risoluzione 4K è esaltato dalle lenti di Meta | il nuovo processore XR2 Gen 2 migliora le prestazioni anche in PCVR Contro Il cinturino è migliorato ma occorre ancora acquistarne uno di terze parti | Prezzo della versione 512GB troppo alto | Passtrough ancora privo di effettiva utilità Commento finale Nel complesso, il Quest 3 è un deciso upgrade per tutti gli utenti Quest 2 e un passo in avanti verso la mixed reality tanto pubblicizzata da Meta. Risoluzione dei pannelli migliorata, lenti pancake, processore più potente in grado di garantire prestazioni quasi raddoppiate nei giochi stand alone, sono gli aspetti che ci hanno convinto di più di questo nuovo visore; tuttavia, proprio la mixed reality e il pass-through, che erano stati pubblicizzati come gli aspetti fondamentali del nuovo visore, nonostante siano piacevoli, non sembrano ancora così rivoluzionari da poter convincere gli scettici a provare la realtà virtuale. Su questo aspetto, probabilmente, dovremo attendere l'arrivo di esperienze e giochi realmente capaci di sfruttare tali funzionalità.

Negli scorsi giorni abbiamo avuto modo di mettere le mani su Meta Quest 3, il nuovo visore della compagnia di Zuckerberg che dovrebbe guidarci nell’età della mixed reality.

Anticipandovi quello che sarà il giudizio finale, vi diciamo subito però che il visore Quest 3 stupisce per tantissimi aspetti, meno però forse proprio per quello più pubblicizzato, ovvero la realtà aumentata, che ci è sembrata ancora troppo acerba per poter rappresentare una vera e propria “killer app”.

Prima di parlarvi delle nostre impressioni, però, vi invitiamo ad iscrivervi al nostro canale telegram, dove insieme ad altri appassionati discutiamo e offriamo consigli su tutto ciò che riguarda il mondo della VR e rispondiamo ad ogni vostra domanda che riguarda Quest 3 e gli altri visori in circolazione.

Introduzione

Chi segue un po’ il mondo della VR sa bene che Quest 3 ha avuto una presentazione un po’ strana. Non soltanto alcune immagini e informazioni incredibilmente accurate sono trapelate quasi un anno prima dell’ufficializzazione, ma il dispositivo ha ricevuto anche più di una “presentazione ufficiale”. La prima è arrivata in estate, praticamente immediatamente dopo il lancio di Apple Vision Pro, quasi Meta volesse rimarcare la differenza tra la visione “inclusiva” dei suoi devices, rispetto a quella elitaria di Apple, se non altro dal punto di vista economico, con il primo prezzato a 500 dollari circa e il secondo a oltre 3500.

La seconda presentazione è poi arrivata ufficialmente il 27 settembre, quando sono stati svelati prezzi, formati e soprattutto la data di ‘inizio delle spedizioni che partiranno ufficialmente il prossimo 10 ottobre.

Le due “presentazioni” hanno in questo modo un po’ affievolito il “media buzzing” intorno al visore che, se si eccettuano testate e canali di settore, ha ricevuto un’accoglienza decisamente più fredda rispetto a quella ad esempio riservata a Quest 2 e addirittura a Quest Pro.

Contenuto della confezione, formati e offerte lancio

Prima di parlare di specifiche, è d’obbligo qualche informazione sui formati disponibili e sulle offerte di lancio. Meta Quest 3, a differenza del suo predecessore, sarà disponibile nei formati 128 e 512 GB. Scompare quindi il modello intermedio da 256 GB che rappresentava, secondo noi, una perfetta via di mezzo tra prezzo e capacità.

Il prezzo del dispositivo parte ora da 549 euro per la versione da 128GB e arriva a 699 euro per quella da 512GB. In entrambi i casi, chi preordina il nuovo visore, otterrà il gioco Asgard’s Wrath 2 (disponibile questo inverno) mentre per coloro che ordinano la versione più grande, in aggiunta riceveranno un abbonamento Quest+ per sei mesi.

La differenza di prezzo, francamente, ci è apparsa sin da subito decisamente ingiustificata e pertanto il nostro consiglio, a meno che non si abbiano esigenze particolari o non si viva in una zona non coperta da una rete a banda larga, è quello di optare per la versione da 128GB e disinstallare alla bisogna i titoli non più utilizzati. Del resto, se considerate che Asgard’s Wrath 2, il titolo che dovrebbe rappresentare il top della produzione disponibile su Quest 3, difficilmente supererà i 30 GB di spazio occupato, è facile dedurne che anche la versione da 128GB potrà contenere un discreto numero di titoli.

A tal proposito, vi offriamo di seguito le dimensioni di alcuni dei principali giochi disponibili in stand alone, con la precisazione che alcuni di questi riceveranno sicuramente un update per Quest 3 che potrebbe aumentarne le dimensioni su disco.

  • Contractors – 9.6GB
  • Resident Evil 4 – 8.15
  • The Walking Dead: Saints and Sinners – 6.8GB
  • Blade and Sorcery Nomad – 2.35GB
  • Into the Radius – 4.34GB
  • Pistol Whip – 1.59GB
  • Beat Saber – 1.45GB
  • Bonelab – 6.64GB

Per quanto riguarda la confezione, invece, poche o nessuna novità di rilievo: questa include il visore naturalmente, due controller Touch Plus con cinturino da polso e due batterie AA, oltre al cavo di ricarica e al nuovo alimentatore da 18w.

Specifiche tecniche

Prima di passare alle nostre sensazioni sul campo, di seguito riepiloghiamo nella tabella di seguito le specifiche tecniche di Quest 3, mettendole a confronto sia con il predecessore Quest 2, che con gli altri due visori più moderni in circolazione per il mercato consumer, ovvero Pico 4 e PSVR2.

Proprio il confronto con PICO 4, ritornerà più avanti nel corso della nostra recensione, poichè i due visori condividono più o meno le stesse specifiche per quanto riguarda risoluzione e lenti.

Specifications Meta Quest Pro Pico 4 Meta Quest 2 Meta Quest 3 (Estimated) PlayStation VR2
Retail Price $999 with controllers
Launch price: $1,499
$430 with controllers
€430. 256 GB model: €500
$299 with controllers
64 GB model: $299 (discontinued), 256 GB model: $349
$499 with controllers
128 GB model. 512 GB model: $649
$550 with controllers
Optics Pancake lenses Pancake lenses Fresnel lenses Pancake lenses Fresnel lenses
Ocularity Binocular Binocular Binocular Binocular Binocular
IPD Range 55-75 mm hardware adjustable (manual) 62-72 mm hardware adjustable (manual) 58-68 mm hardware adjustable (manual)
3 fixed IPD settings: 58mm, 63mm, 68mm
58-71 mm hardware adjustable (manual) 58-73 mm hardware adjustable (manual)
Adjustable Diopter Prescription lens inserts sold separately
Passthrough Color passthrough 16MP RGB camera Grayscale via tracking cameras Dual 18 PPD color passthrough cameras Grayscale passthrough via tracking cameras
Display Type 2 x LCD binocular
Local dimming
2 x LCD binocular Single Fast switch LCD binocular 2 x LCD binocular 2 x OLED binocular
Subpixel Layout RGB stripe
3 subpixels per pixel
RGB stripe
3 subpixels per pixel
RGB stripe
3 subpixels per pixel
RGB stripe
3 subpixels per pixel
PenTile Diamond
2 subpixels per pixel
Peak Brightness 100 nits Advertised as “HDR”
Resolution 1800×1920 per-eye 2160×2160 per-eye 1832×1920 per-eye 2064×2208 per-eye 2000×2040 per-eye
Refresh Rate 90 Hz
72 Hz mode available
90 Hz 120 Hz 120 Hz 120 Hz
90 Hz mode available
FOV Horizontal 106° 104° 97° 110° 110°
FOV Vertical 95.57° 103° 93° 96° Diagonal 110°
Lens type Pancake Pancake Fresnel Pancake Fresnel
Weight with strap 722g 586g 503g 515g 560g
IPD range 55-75mm 62-72mm 58-68mm 58-71mm 58-73mm

La tabella qui sopra rende chiaro che l’update più importante del nuovo Quest 3 riguarda la risoluzione che passa dai 1832×1920 di Quest 2, ai 2064×2208 per occhio dell’ultimo arrivato, le nuove telecamere passtrough e soprattutto le nuove lenti pancake che sostituiscono le fresnel di Quest 2.

Comfort e regolazione IPD

Confrontando il Quest 3 con il precedente Quest 2, la prima e più importante novità riguarda le dimensioni. L’utilizzo delle lenti pancacke ha reso il blocco “display + lenti” decisamente più sottile rispetto al precedente Quest 2; Meta parla addirittura di un 40% di riduzione delle dimensioni generali, ma questo appare particolarmente evidente solo se si stacca la facial interface, ovvero la parte direttamente a contatto con il viso.

Meta Quest 3

Questa, infatti, mantiene quasi le stesse dimensioni della precedente e quindi, a primo acchito, i due visori parrebbero della stessa dimensione. In realtà una volta eliminata la facial interface, Quest 3 appare incredibilmente più sottile. Questo fa si che l’headset si trovi decisamente più vicino al volto migliorando distribuzione dei pesi e FOV. Quanto vicino, ovviamente, dipenderà anche dalla conformazione del viso e dai vostri gusti. Il visore, infatti, al suo interno ha un piccolo pulsante che permette di regolare anche la distanza del blocco lenti-display dal viso, un’opzione già vista anche su PSVR2, e che consentirà, ad esempio, anche l’utilizzo di occhiali senza necessità di un adattatore.

Meta Quest 3

Dal punto di vista del comfort, il nuovo cinturino standard, (Meta proporrà anche nuovi cinturini elite e cinturini elite con batteria, oltre a diverse colorazioni per il cinturino standard), complice una diversa struttura posteriore che si biforca in due, offre un comfort maggiore e una migliore stabilità, rispetto al passato, ma in ogni caso riteniamo assolutamente d’obbligo il passaggio ad un cinturino di terze parti, come quelli di Kiwi e BoboVR che arriveranno sicuramente nel corso di questi mesi.

Purtroppo, per chi avesse già un cinturino per Quest 2, ci sono brutte notizie. I cinturini di Quest 2 non sono compatibili con Quest 3 a causa di una differente forma del sistema di aggancio e alla presenza del connettore USB C e del Jack Cuffie, posizionato proprio nel mezzo dell’aggancio del cinturino.

In ogni caso non temete, siamo praticamente certi che arriveranno soluzioni stampabili in 3D o adattatori per cinturini Quest 2 direttamente dai produttori (a tal proposito BOBOVR ha già annunciato che i suoi utenti potranno richiedere gratuitametne l’adattatore Quest 2 per alcuni specifici cinturini).

Un altro punto a favore del comfort è la regolazione dell’Interpupillary Distance (IPD, la distanza tra le pupille). Quest 3 utilizza due display anzichè uno soltanto come Quest 2 e questo ha permesso di adottare un regolatore di IPD continuo attraverso una rotella posta sul fondo del visore stesso. Sarà quindi possibile adattare il dispositivo ad IPD con range dai 58 mm ai 71 mm. Tuttavia, abbiamo notato che, come avviene anche su PSVR2, appoggiando e riprendendo il dispositivo, l’impostazione dell’IPD può essere alterata. Questo è probabilmente dovuto al fatto che il cursore si muove quando entra in contatto con il tavolo.

Sebbene non avessimo mai avuto problemi con il sistema a tre regolazioni di Quest 2, la regolazione continua dell’IPD è comunque una gradevole introduzione, peraltro anche molto ben implementata a livello software, considerando che il sistema non appena si tocca il regolatore di IPD mostra un overlay che indica l’impostazione attuale a intervalli di un millimetro. Purtroppo non c’è indicazione dell’esatto IPD a cui ci si trova ma poichè lo sweetspot è praticamente esteso all’intera lente, c’è davvero poco di cui preoccuparsi se non si setta in maniera precisissima l’IPD.

Lenti e display

Come abbiamo già detto, il Quest 3 utilizza lenti pancake in sostituzione delle più diffuse fresnel. Si tratta di un nuovo tipo di lente “a pacchetto” che offre un sensibile miglioramento delle caratteristiche ottiche, eliminando la struttura dei bordi e introducendo la possibilità di essere montate molto più vicine ai display. Questo si traduce in una maggiore luminosità generale al centro della lente, l’assenza dei fastidiosi godrays e soprattutto in una nitidezza straordinaria.

L’implementazione di Meta, poi, è strabiliante. E’ possibile leggere con chiarezza anche testi molto piccoli posti ai bordi dello schermo, un qualcosa di impossibile sull’altro visore commerciale ad utilizzare lo stesso sistema, ovvero PICO 4, che invece soffriva di una pesante distorsione delle immagini ai bordi esterni.

L’implementazione di Quest 3, inoltre, sembra anche migliore di quella offerta con Quest Pro, anche se forse si tratta più di una sensazione dovuta alla maggiore risoluzione di Quest 3 rispetto al Pro. Abbiamo notato, tuttavia, un leggero effetto di attenuazione della luminosità quando si muovono gli occhi più vicino ai bordi del campo visivo, comunque tipico delle lenti pancake.

Per quanto riguarda i display, la maggiore risoluzione garantisce immagini sicuramente più nitide e dettagliate, anche se la differenza principale la si nota soprattutto nei menù, che ora appaiono in maniera così chiara da sembrare di essere di fronte ad un monitor 4K.

Solo Reverb G2 in questo senso fa meglio, ma bisogna considerare che la nitidezza dell’immagine, nel visore di HP è limitata ad uno sweetspot ridottissimo e basta muovere gli occhi o il visore leggermente (cosa frequente durante il gameplay) per perderlo.

Purtroppo ancora nessun gioco ha già reso disponibile gli upgrade per Quest 3, quindi è ancora difficile valutare quanto la maggiore risoluzione influirà sulla resa dei nuovi giochi, ma siamo fiduciosi.

I display al momento, inoltre, possono funzionare solo a 90hz: prossimamente verrà rilasciato un aggiornamento per consentire il funzionamento a 120hz.

Per quanto riguarda i livelli del nero e in generale la saturazione dei colori, possiamo dire che per quanto riguarda il primo aspetto non ci sono grosse novità rispetto al display di Quest 2: siamo ben lontani, quindi, dal perfect black di PSVR2. I colori appaiono più vividi ed in generale la brillantezza del display appare sicuramente migliore rispetto a Quest 2; merito anche della maggiore luminosità del pannello. Come impostazione di base, potremmo dire che ad un livello di luminosità dell’85% su Quest 3, corrisponde il 100% di luminosità su Quest 2.

FOV

Quest 3 offre un significativo aumento del FOV , che ora passa a 110° per quello orizzontale e 96° per quello verticale, contro i 97°x93° della precedente generazione. In game, il divario è decisamente meno avvertibile, ma comunque presente, e l’impressione di una immagine vista attraverso un binocolo è quasi scomparsa.

Questo dato è ovviamente influenzato dalla vicinanza del dispositivo alla vostra faccia e pertanto dipendente da una serie di fattori, come ad esempio conformazione del volto (zigomi più o meno pronunciati, fronte sporgente ecc) o dall’utilizzo di occhiali. Ma il Fov può essere influenzato anche dal vostro comfort, se desiderate ad esempio avere meno pressione sul volto, con l’apposito pulsante potrete allontare il visore riducendo però anche il campo visivo.

Pass Through

Avevamo grandi aspettative per questa funzione. Quest 3, infatti, è stato presentato da Meta come il primo visore Mixed Reality per le masse, e quello che dovrebbe traghettare la VR verso appunto la realtà aumentata.

Per far questo, Quest 3 utilizza un sistema di fotocamere a colori poste nella parte frontale del dispositivo e un sensore di profondità (simile al sensore Lidar di iPhone) che contribuisce a ricreare una immagine stereoscopica realistica di ciò che ci circonda.

Meta Quest 3

Il risultato è molto buono e permette non soltanto di avere piena percezione a colori del mondo circostante (mura, pavimenti, ostacoli, arredamento) e di chi ci è di fronte, ma anche di leggere il display del cellulare avvicinandolo al viso. Più complicato utilizzare un monitor posto leggermente più distante dai nostri occhi e questa è la principale limitazione di un sistema di realtà aumentata così congegnato, poichè resta ancora necessario scostare il visore per compiere operazioni di base, come ad esempio avviare un gioco sul PC.

Il sensore di profondità, inoltre, consente una buona individuazione degli ostacoli e fornisce le informazioni necessarie per creare un layer digitale realistico sovrapposto alla realtà tuttavia ancora resta da fare per quanto riguarda l’implementazione di questo layer.

Meta Quest 3

I risultati se si guarda alla demo First Encounters, inclusa con Quest 3, sono apparentemente mirabolanti. Portali e mondi interi che si aprono nel vostro soggiorno ci offrono solo una sommaria idea di quello che sarà possibile realizzare quando gli sviluppatori avranno piena consapevolezza delle SDK di Meta. Tuttavia, come segnaliamo in tutte le nostre recensioni, le specifiche tecniche contano poco se a queste non si abbina un software all’altezza e per adesso, le applicazioni MR sono davvero pochissime.

Naturalmente la qualità del passtrough è anche influenzata dalla luminosità ambientale. Una luce troppo bassa influisce in maniera molto negativa sulla qualità dell’immagine, così come una stanza troppo luminosa ci ha creato non pochi problemi.

Tracking e Controller

I controller di Quest 3 perdono il caratteristico anello circolare che caratterizza i touch controller sin dall’arrivo del primo Rift. Ora i led infrarossi sono integrati nel corpo principale del controller e coadiuvati da una ia predittiva che anticipa i possibili movimenti dell’utente e migliora anche l’occlusione ambientale soprattutto quando si avvicinano le mani (ad esempio quando si afferra una pistola con due mani).

L’effetto finale è molto buono, ed anzi addirittura migliore, in particolari circostanze, rispetto a quello dei Controller di Quest 2.

Meta Quest 3 controller

Abbiamo testato il tracciamento con due giochi particolarmente ostici per quanto riguarda quest’aspetto, ovvero Beatsaber e The Climb 2. Nei momenti in cui non è visibile il controller (ad esempio quando le mani sono dietro alla schiena o sopra la testa), l’IA fa egregiamente il proprio lavoro nel tracciare la loro posizione sulla base di dati statistici e anatomici, rendendo superate anche le telecamere sul controller che invece avevano caratterizzato la soluzione offerta con Quest Pro. In generale il tracciamento è mantenuto ed è affidabile per circa 3 secondi dalla scomparsa dei controllers dal campo visivo delle telecamere.

I nuovi controller sono inoltre più leggeri rispetto al passato e offrono una buona autonomia paragonabile a quella dei touch controller di Quest 2. Abbiamo apprezzato inoltre una particolare funzione che pur in assenza di un led di stato fisico, permette di visualizzare lo stato della batteria attraverso il passtrough del visore semplicemente guardandoli.

Purtroppo, nonostante i motori aptici siano stati migliorati e offrano ora un feedback sensibilmente più forte, siamo molto molto distanti da quanto offerto dai Sense di PSVR2.

Processore e qualità grafica

Sebbene non sia ancora possibile giudicare la qualità e le prestazioni del nuovo processore XR 2 Gen 2, non essenso ancora state rilasciati aggiornamenti per i giochi Quest 2, possiamo dire che le capacità del nuovo SOC Qualcomm promettono davvero bene.

In VRCHAT ad esempio, il dispositivo continua a mantenere un frame rate più che acccettabile di 50FPS anche in mondi estremamente affollati, laddove invece Quest 2 faticava a tenere i 20FPS. Grazie ad una demo di RedMatter 2 inoltre, abbiamo potuto osservare l’incredibile qualità delle texture High Def che potranno essere gestite dal nuovo soc, e soprattutto la qualità dell’illuminazione dinamica.

Interessanti anche i miglioramenti su Bonelab e Retribution, che guadagnano un framerate decisamente più stabile.

PCVR

Il nuovo processore, garantisce prestazioni migliorate anche dal punto di vista della PCVR e soprattutto dello streaming wireless.

Utilizzando una scheda Nvidia Geforce RTX 4090 abbiamo avuto possibilità di testare testato il nuovo codec AV-1 disponibile su Virtual Desktop.

Utilizzando un router WiFi 6 a circa 2 metri di distanza e settando il programma in “Godlike quality” a 120 MBits di bitrate e appunto con AV1 la latenza si attesta intorno ai 44-46ms con un encoding effettuato in appena 4ms e l’decoding in circa 12-14 ms. Questo significa che è possibile dire addio al cavo per la quasi totalità dei titoli, anche per quelli più impegnativi.

Audio, Microfono e autonomia

Siamo rimasti un po’ delusi dalla qualità dei microfoni e dalla durata della batteria. Per quanto riguarda il primo aspetto, il microfono ci è sembrato addirittura peggiore di quello di Quest 2 con un audio estremamente metallico, mentre per quanto riguarda l’autonomia, invece, ci attestiamo intorno alle 2 ore, decisamente meno di quanto possibile con Quest 3.

Il nuovo alimentatore da 18w 9V e 2A, comunque, garantisce una carica piuttosto veloce, e in poco tempo (circa 1.30h) è possibile ritornare a giocare con un visore quasi completamente carico (2h e 30 per la full recharge, essendo attive le funzionalità Qualcomm per la salvaguardia della batteria ).

Per quanto riguarda gli speaker audio, quelli di Quest 3 offrono un audio decisamente migliore rispetto a quello di Quest 2 soprattutto per quanto riguarda i bassi e il volume. L’uscita Jack è in grado di pilotare bene anche cuffie “complicate” come quelle con impedenza da 80ohm. Anche il BT sembra migliorato e ora è facile utilizzare cuffie auricolari bluetooth come gli airpods quasi senza alcun lag.

Commento finale

Nel complesso, il Quest 3 è un deciso upgrade per tutti gli utenti Quest 2 e un passo in avanti deciso verso la mixed reality tanto pubblicizzata da Meta. Risoluzione dei pannelli migliorata, Lenti pancake, processore più potente in grado di garantire prestazioni quasi raddoppiate nei giochi stand alone, sono gli aspetti che ci hanno convinto di più di questo nuovo visore; tuttavia, proprio la mixed reality e il pass-through, che erano stati pubblicizzati come gli aspetti fondamentali del nuovo visore, nonostante siano piacevoli, non sembrano ancora così rivoluzionari da poter convincere gli scettici a provare la realtà virtuale. Su questo aspetto, probabilmente, dovremo attendere l’arrivo di esperienze e giochi realmente capaci di sfruttare tali funzionalità.

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