Recensione Hubris

Hubris

6 out of 10
PRO Grafica di ottimo livello | modelli poligonali dettagliatissimi CONTRO Gameplay ripetitivo | scarsa varietà dei nemici | tante intuizioni poco sviluppate Commento finale Hubris se si eccettua un comparto grafico sopra la media dei titoli VR è un titolo che soffre forse in maniera eccessiva della sua natura “indie”. E’ come se tutte le energie economiche e mentali del team fossero state dirottate verso il comparto grafico lasciando ben poco a tutto il resto. Varietà dei nemici, gunplay, crafting: c’è tutto, ma è tutto appena abbozzato lasciando il giocatore alla fine della fiera insoddisfatto di quasi tutto. Non vogliamo dire che sia un titolo da buttare, anzi, quel poco che fa lo fa onestamente, regalandovi qualche ora di divertimento leggero e senza troppe pretese. Ma sarebbe bastato davvero poco per renderlo qualcosa di diverso, qualcosa di più simile a quello che avevamo immaginato prima di provarlo con mano. Ed è qui che forse sta il grande peccato originale di Hubris: aver puntato tutto sull’hype di cui dicevamo all’inizio, una pericolosa arma a doppio taglio.  

Presentato come uno dei giochi VR più affascinanti dal punto di vista grafico e addirittura quale erede di Half Life Alyx, abbiamo finalmente avuto modo di giocare a Hubris un titolo dal grande potenziale, almeno sulla carta e con un impatto grafico davvero notevole. Tuttavia con una campagna pubblicitaria esagerata affidata ad alcuni youtuber senza senso della misura (visti i proclami di cui sopra), il gioco rischia di essere vittima dell’hype train da lui stesso generato.  

In questa recensione vedremo se i roboanti proclami sono solo materiale di marketing o c’è davvero della sostanza   


Versione testata: SteamVR – giocato su Quest 2 con Airlink  


Che gioco è? 

Hubris è un FPS  con ambientazione sci-fi ed elementi di platforming, puzzle solving e crafting, ambientato su un pianeta ostile che sta per essere “terraformato” dall’”Ordine dell’obiettività”. In qualità di space marine alle prime armi, siamo stati inviati sul suddetto pianeta per far luce sulla sparizione di un altro agente dell’ordine, Cyana, misteriosamente scomparsa giorni addietro. Durante la procedura di atterraggio, tuttavia, qualcosa va storto e la nostra navicella si schianta sulla superficie del pianeta. Con l’aiuto del comandante della nave, Lucia, che prenderà il controllo di un drone di supporto, ci metteremo quindi alla ricerca di Cyana e proveremo a far luce sulla sua sparizione e sui misteri che avvolgono il misterioso ordine. 

Il gioco dopo alcuni minuti a bordo della nostra nave che fungono da tutorial, si apre con il botto mostrandoci in tutta la sua  bellezza le meraviglie del bioma del pianeta alieno. Scorci meravigliosi, fatti di acque cristalline e coste frastagliate, potrebbero lasciarvi pensare ad un mondo pacifico, ma non è cosi.  

 La fauna del pianeta non sembra essere particolarmente felice della nostra presenza rivelandosi una delle principali minacce nel corso di tutta la nostra avventura.  Nel corso delle cinque ore necessarie a completare Hubris, tuttavia, incontreremo appena un paio di specie diverse, poliponi che emettono sfere di energia elettrica o che si attaccano al volto e ragni incazzatissimi che si muovono in gruppo. Non va meglio con i nemici umanoidi, praticamente tutti uguali per l’intero corso dell’avventura fatta eccezione per alcuni dotati di arma e armatura più potenti.  

Hubris VR

Per quanto riguarda il gameplay il gioco alterna sessioni di puro platforming in cui dovremo arrampicarci su rocce, saltare su piattaforme, nuotare sott’acqua e appenderci a liane create con tentacoli di polpo, a sessioni di shooting sia sottomarine che terrestri e c’è persino una sessione a bordo di veicoli futuristici. Le sessioni platforming sono quelle che abbiamo apprezzato di più perché ci hanno permesso di goderci i suggestivi scenari creati dallo sviluppatore Cyborn; sia chiaro non c’è nulla di particolarmente brillante o ingegnoso nel level design, ma fare climbing in un ambiente così dettagliato è sicuramente piacevole, anche se con i controller del Quest 2 a volte è facile perdere il tracciamento. In particolare abbiamo apprezzato le meccaniche di nuoto, sempre molto difficile da rendere in VR ma che Cyborn è riuscita a padroneggiare a sufficienza.

Hubris VR

Le sessioni di shooting sono piuttosto basilari e anche ai livelli di difficoltà più elevata, non rappresentano mai un problema in grado di mettere in difficoltà il giocatore più smaliziato. Cyborn ha optato per un sistema di fuoco infinito: non sarà infatti necessario recuperare munizioni, ma la nostra arma si ricaricherà semplicementente accostandola al corpo per un certo periodo di tempo. Questo semplifica forse eccessivamente le cose, facendo venir meno l’ansia del “colpo sbagliato”.   

I nemici inoltre, che siano fauna locale o umani, non rappresentano mai un vero pericolo anche a causa di una IA non banale ma nemmeno in grado di chi sa quali spunti tattici, limitandosi a provare l’accerchiamento se vi nasconderete troppo a lungo dietro un riparo.  

Le sessioni di crafting pure presenti sono davvero solo abbozzate. Nel gioco avremo la possibilità di upgradare la nostra arma e fabbricare bevande in grado di ripristinare la vitalità raccogliendo frutti alieni.   Per quanto riguarda l’upgrade dell’arma è possibile trasformare la pistola in un fucile a pompa o in un mitragliatore raccogliendo materiali utili. Il recupero dei materiali grezzi avviene attraverso l’inserimento dei rottami recuperati in giro per la mappa in appositi macchinari capaci di estrarre le componenti utili. Il materiale grezzo poi dovrà essere inserito nelle stampanti 3D sparse per la mappa. Oltre che trasformare la vostra arma, attraverso le stampanti 3D è anche possibile migliorarne le statistiche.  

Hubris VR

All’inizio del gioco inoltre, recupereremo una sorta di fucile subacqueo sonico, non upgradabile, che funzionerà solo sott’acqua e ci permetterà di far letteralmente esplodere i polpi giganti che popolano le profondità sottomarine.  

Perché giocarlo? 

Graficamente parlando, Hubris è sicuramente molto affascinante. Lo sviluppatore sembra essersi concentrato principalmente sul lato tecnico dell’opera, creando scenari molto suggestivi che, come dicevamo in apertura, ricordano in qualche modo quelli visti nei primi capitoli di Mass Effect Andromeda o se volete nel primo indimenticabile Halo. Le sessioni di platforming sono ben fatte e per un gioco VR questo non è sempre scontato. Anche le meccaniche di nuoto, raramente esplorate in un gioco VR ci sono piaciute aggiungendo un nuovo livello di profondità all’esplorazione del mondo di gioco.  

Il titolo inoltre, pur essendo uno sparatutto piuttosto veloce, offre una serie completa di opzioni comfort. E’ possibile giocare sia in piedi che da seduti, regolare lo snap turn, ma non c’è un opzione per il teleporting. Pur essendo un titolo graficamente impegnativo, soprattutto dopo l’ultima patch anche le configurazioni meno performanti dovrebbero essere in grado di farlo girare ad un frame rate decente.

Perché no? 

Fatta eccezione per gli elementi sopra citati, Hubris offre ben poco al giocatore. Il combat system è piuttosto basilare, e la varietà dei nemici è davvero ridotta all’osso, così come la disponibilità di armi. Dal punto di vista tecnico, se il comparto grafico è sicuramente molto buono, non così si può dire di quello sonoro, piuttosto piatto e dominato da un doppiaggio (solo in inglese ma con sottotitoli non accuratissimi, in italiano) con alti e bassi, privo del necessario pathos e di post produzione sonora. Per intenderci se parlate via radio con il vostro comandante vi aspettereste di sentire la sua voce “filtrata” o “sporcata” dalla frequenza radio e non come se fosse accanto a voi, cosa che rompe in un certo senso la sospensione dell’incredulità che un gioco VR dovrebbe necessariamente mettere sempre al primo posto. 

Il titolo inoltre nella versione da noi provata presentava qualche piccolo problema di compatibilità con Quest 2 che invece dovrebbe essere anche per la PCVR (che ci piaccia o no) visti i numeri del visore di Meta la piattaforma prioritaria. Abbiamo dovuto ad esempio forzare l’utilizzo di Oculus App come Runtime per OpenXR anziché SteamVR, non ci è stato possibile avviare il gioco con Virtual Desktop non ufficialmente supportato, ma solo con AirLink (sebbene una volta superato il menù iniziale il gioco funzioni perfettamente anche con VD) ed infine abbiamo rilevato una serie di bug come testo che fuoriesce dal campo del menù o parti di testo non tradotte in italiano nei sottotitoli.  

Commento finale 

Hubris se si eccettua un comparto grafico sopra la media dei titoli VR è un titolo che soffre forse in maniera eccessiva della sua natura “indie”. E’ come se tutte le energie economiche e mentali del team fossero state dirottate verso il comparto grafico lasciando ben poco a tutto il resto. Varietà dei nemici, gunplay, crafting: c’è tutto, ma è tutto appena abbozzato lasciando il giocatore alla fine della fiera insoddisfatto di quasi tutto. Non vogliamo dire che sia un titolo da buttare, anzi, quel poco che fa lo fa onestamente, regalandovi qualche ora di divertimento leggero e senza troppe pretese. Ma sarebbe bastato davvero poco per renderlo qualcosa di diverso, qualcosa di più simile a quello che avevamo immaginato prima di provarlo con mano. Ed è qui che forse sta il grande peccato originale di Hubris: aver puntato tutto sull’hype di cui dicevamo all’inizio, una pericolosa arma a doppio taglio.  

Il gioco è disponibile su Steam al prezzo di 39,99 euro

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