Apple AR, emergono nuove informazioni sul visore e su Facetime e Mappe AR

La WWDC22 di ieri, come prevedibile, ha lasciato tutti a bocca asciutta per quanto riguarda la presentazione del nuovo mirabolante visore di Apple. La compagnia infatti, ha deciso di concentrare la sua attenzione sulla presentazione dei nuovi Macbook Air e Pro con processori Apple Silicon di seconda generazione M2, e sulle tante novità di MacOS, iOS16 e iPadOS 16.

Tuttavia, proprio in queste ore, Bloomberg riporta la notizia che Apple starebbe lavorando ad una versione in realtà aumentata di alcune delle sue app più note, ed in particolare Facetime e Mappe, app aggiungiamo noi perfette per un dispositivo AR come quello che Apple avrebbe intenzione di lanciare nel corso del 2023 ad un prezzo secondo i rumors superiore ai 2000 euro.

Per 2000 euro ci auguriamo che il visore sia molto più bello del mockup qui sopra…

Se il prezzo vi sembra esagerato sappiate però che le caratteristiche del nuovo device, sebbene non ancora note, potrebbero essere “fuori scala”. L’analista Ming-Chi Kuo, piuttosto noto per aver pubblicato informazioni attendibili sulla gamma iPhone di quest’anno, è infatti convinto sulla base dei suoi informatori nella supply chain di Apple, che il nuovo dispositivo di Apple disporrà di un sistema di videocamere che consentiranno il passtrough a colori, microdisplay OLED 4K e soprattutto un nuovo chip con “una potenza di calcolo simile a quella dell’M1 per Mac”.

Quest’ultimo aspetto, considerando le potenzialità del chipset di Apple Silicon potrebbe essere davvero una rivoluzione nel settore degli headset stand alone, considerando che il processore M1 è ancora oggi tra i chipset mobile più potenti in circolazione e potrebbe rendere possibile in AR/VR una serie di applicazioni ora impossibili se non collegando un pc (via cavo o streaming).

Prestazioni simili ad un chipset desktop come Intel i9 11900k ad una frazione del consumo ed integrato in un headset XR? (grafico da GURU3D.com)

RealityOS la vera arma segreta di Apple

A supportare l’enorme potenza di calcolo ci sarebbe il nuovo sistema operativo realityOS (rOS), di cui vi abbiamo detto qui. Questo sistema operativo, in maniera simile a quanto fatto con iOS e iPadOS creerà un vero e proprio ecosistema su cui Apple in primis ma soprattutto sviluppatori di terze parti potranno liberamente creare applicazioni grazie al framework RealityKit realizzato, sul modello di SwiftUI (il framework per lo sviluppo delle app di iPhone e iPad) per garantire la massima semplicità di sviluppo, anche rispetto ai motori di gioco come Unity o Unreal. RealityKit avrà il compito di gestire la fisica, l’audio spaziale, tutti gli aspetti del rendering, compresi materiali, ombre, riflessi e persino la sfocatura del movimento della telecamera, oltre al networking per le app AR multiplayer, il che significa che gli sviluppatori non dovranno essere ingegneri di rete per sviluppare esperienze AR condivise.

Anche SwiftUI, uno strumento con cui gli sviluppatori hanno già molta dimestichezza, sarà integrato in RealityKit cosa che dovrebbe rendere più semplice lo sviluppo di app per il nuovo dispositivo. Gli sviluppatori, anzi, a breve potrebbero ricevere proprio grazie a SwiftUI un aggiornamento per ottenere un simulatore di headset basato su Mac, in modo da poter sviluppare e adeguare le loro app prima di avere il dispositivo tra le mani.

L’iniziativa di Apple non è quindi semplicemente il dispositivo e il suo sistema operativo. È un’intera serie di nuove applicazioni ed esperienze Apple basate su VR e AR, una serie di paradigmi di input mai visti prima sui prodotti dell’azienda e una piattaforma completamente nuova per gli sviluppatori di terze parti. Tra le applicazioni su ci sarebbero già importanti sviluppi c’è il client FaceTime per la VR con tracciamento del volto per la gestione degli avatar Memoji, oltre a una versione VR di Mappe, Note e Calendario.

A quanto pare, sarà anche possibile estendere il display di un Mac sull’headset per lavorare direttamente con il visore. . Sfruttare la suite esistente di applicazioni multipiattaforma di terze parti e farle funzionare senza problemi su tutti i dispositivi potrebbe essere uno dei vantaggi principali di Apple nella competizione con il Project Cambria di Meta.

Intrattenimento 3.0

Gurman di Bloomberg, inoltre, afferma che Apple sta “sfruttando il suo braccio di intrattenimento” e l’acquisizione della startup di livestreaming di eventi live NextVR per produrre contenuti per il nuovo headset, informazioni che coinciderebbero con quelle riportate dal New York Times secondo cui Apple starebbe arruolando registi hollywoodiani come Jon Favreau per creare contenuti VR immersivi, come una versione di Prehistoric Planet.

Purtroppo non sappiamo ancora invece, quanto Apple intenda puntare sul gaming, visto che dalle prime notizie l’argomento è rimasto piuttosto inesplorato. Tuttavia se si guardano ai numeri di Apple Arcade, il sistema di gaming mobile in abbonamento di Apple, ci si rende conto che è sicuramente un aspetto che Cupertino non potrà trascurare.

Quando vedremo il nuovo Apple AR (nome provvisorio)?

All’inizio dell’anno Gurman riferiva che il visore di Apple è stato rinviato al 2023 a causa di “problemi legati al surriscaldamento, alle telecamere e al software”. Anche il New York Times riferisce la notizia aggiungendo che il problema sarebbe principalmente dovuto ai “continui problemi con l’alimentazione della batteria”. Tutte queste informazioni unitamente al fatto che alla WWDC22- uno dei palchi migliori per la presentazione di un prodotto di questo tipo- non si è nemmeno accennato alla VR ci fa pensare che il visore potrebbe essere presentato alla WWDC23, quando presumibilmente saranno risolti anche i problemi citati.

Ovviamente noi seguiremo tutti gli sviluppi poichè il visore Apple AR potrebbe realmente rappresentare una svolta per l’intero settore. Voi cosa ne pensate? Iscrivetevi al nostro canale Telegram e al nostro gruppo Facebook per non perdere nemmeno un aggiornamento.

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