Recensione Thrill of the Fight

Thrill of the Fight

7.9 out of 10
Pro Un vero e proprio simulatore di boxe - Ottimo per allenarsi a casa Contro Comparto grafico e audio davvero basilari In breve Thrill of the fight è probabilmente la migliore simulazione di box che troverete al momento in VR. Non è rifinito come Creed: Rise to Glory, questo è sicuro, ma i suoi punti di forza sono altri. Innanzitutto il suo tecnicismo lo fa assomigliare maggiormente ad un incontro di box reale, fatto di sudore, braccia pesanti e sessioni estenuanti in palestra, ma senza le botte in faccia, i lividi e i setti nasali deviati. La possibilità di personalizzare gli scontri con gli avversari inoltre, rende possibile persino prevedere la durata media di uno scontro e quindi la durata del vostro allenamento. L’ottimo utilizzo del full scale e il prezzo di acquisto estremamente basso di appena 10 euro, infine, lo rendono probabilmente il migliore gioco di fitness per il vostro visore, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.

Versione testata SteamVR – Oculus Quest/Virtual Desktop

Ci sono titoli che sembrano tagliati apposta per la VR. I motivi sono presto detti: in VR è più semplice gestire un particolare tipo di gestualità e di controlli e garantire un maggior grado di immedesimazione. Tra questi sicuramente quelli che hanno ad oggetto lo sport della Box è uno dei principali.  

Nonostante le versioni fat o pancake (termini che indicano titoli non in VR ndr.) di questo tipo di giochi siano sempre esistite e abbiano riscontrato anche un discreto successo – come non ricordare ad esempio Punch Out del 1987 –  è indubbio che quando questo tipo di giochi hanno rinunciato al controller tradizionale, per passare al controller di movimento come nella box di Wii Sports, il passo in avanti sia stato grandioso.

Thrill of the Fight è in un certo senso il discendente spirituale della box di Wii Sports, un titolo che a giudicare dai soli screenshots sembrerebbe piuttosto raffazzonato ma che invece nasconde una complessità inaspettata e un’utilità sorprendente in quanto in grado di farci muovere e consumare tante tante calorie.

One man show

Comparso per la prima volta nel 2016, Thrill of the Fight è il classico one man game. Lo sviluppatore è infatti un solo individuo, Ian Fitz, che nel corso degli anni ha dedicato anima e corpo al progetto, riuscendo a creare una esperienza VR solida e divertente.  Il titolo è disponibile sia per la piattaforma SteamVR sia per Oculus Quest. Per la nostra prova abbiamo approfittato della promozione “PERFECT HIT VR BUNDLE” un bundle assolutamente imperdibile che vi dà accesso a ben tre titoli SteamVR al prezzo di uno solo.  

Thrill of the fight

Wireless, tutta un’altra storia

Abbiamo scelto di giocare il titolo con Quest 2 utilizzando lo streaming da SteamVR tramite Virtual Desktop (qui la nostra guida alla configurazione di Virtual Desktop) . E’ indubbio infatti che un titolo come questo possa essere goduto in maniera decisamente migliore senza scomodi cavi tra i piedi. Il gioco inoltre consiglia uno spazio di almeno 2x2m e gestire queste dimensioni con PCVR diventa decisamente complicato.

Nonostante ci preoccupassero non poco latenza e tracking inside out di Oculus Quest 2, soprattutto in giochi come questi, dove il tempismo è essenziale, dobbiamo dire che nella nostra prova mai una sola volta abbiamo riscontrato problematicità connesse a questi due aspetti.

Soprattutto con l’ultima versione di Virtual Desktop, anche senza utilizzare router Wi Fi 6 (qui la nostra guida al miglioramento della latenza con Virtual Desktop) abbiamo trovato la latenza davvero ottima.

“Vola come una farfalla, pungi come un’ape” 

Il gioco non offre modalità di movimento “semplificate”. Non ci sono cioè sistemi di teletrasporto per muovervi sul ring, nè aiuti in game, quello che imparerete lo imparerete sul ring o nelle sessioni di allenamento in palestra con il dummy, il sacco o con lo sparring partner. Il primo vi sarà utile ad individuare le aree da colpire e vi insegnerà come colpire con la corretta angolazione particolari aree del corpo per raggiungere un knock out o totalizzare un maggior numero di punti Il sacco vi aiuterà a misurare la forza di ogni pugno e a potenziare magari il vostro braccio debole mentre con lo sparring partner potrete mettere in pratica le tecniche acquisite in palestra.

Sul ring, invece, ci siete solo e soltanto voi e la brutta faccia dell’avversario. Questo approccio se da un lato potrebbe sembrarvi frustrante all’inizio, si è rivelato poi la scelta giusta quando comincerete a far diventare Thrill of the Fight una vera e propria routine di allenamento.

Il primo impulso quando si avvia per la prima volta il gioco è quello di lanciarsi immediatamente nella mischia.

Così facendo, però, vi ritroverete ben presto con il fiato corto. Resterete fissi sul posto e agiterete i pugni a casaccio, affaticandovi e causando ben pochi danni all’avversario. A quel punto, quando la stanchezza vi farà calare le braccia, riceverete una scarica di pugni che non dimenticherete.

Dopo le prime esperienze capirete quindi che per poter proseguire di avversario in avversario non basta muoversi a casaccio, ma occorrerà muoversi come un vero boxeur, girando attorno all’avversario e sfruttando il suo punto debole, per poi alzare i guantoni quando questi tenterà il colpo.

Per fare questo, dovrete passare molto tempo in palestra (proprio come nella realtà), imparando ad assestare con efficacia i vostri colpi.

Ci sono due aspetti che ci sono molto piaciuti di Thrill of the Fight, il primo è che gli avversari sembrano avere tutti punti deboli diversi e sta a voi cercare di individuare quali questi siano da come reagiscono alle vostre sollecitazioni. Ci sono avversari che, ad esempio, sono più vulnerabili ai colpi al volto, altri che, se colpiti ai fianchi, tendono ad abbassare la guardia e quindi possono essere colpiti facilmente con un diretto o un gancio. Altri ancora invece che non riescono a gestire i ganci alle tempie o gli uppercut.

Procuratevi un cambio

Non aspettatevi però un K.O. ad ogni incontro, anzi la maggior parte delle volte le partite finiranno a punti, proprio come nella box vera e questo ci porta al secondo aspetto che ci è piaciuto di più del gioco. Thrill of the Fight è una simulatore di box ed una vera e propria sessione di allenamento.

Non lasciatevi ingannare dal fatto che sia un gioco: le sollecitazioni muscolari, il sudore versato e soprattutto i dolori lancinanti alle braccia che proverete il giorno dopo sono veri, dannatamente veri.

Thrill of the Fight in questo senso è diventato per noi una vera e propria routine di allenamento; ed in questi giorni di lockdown trovare qualcosa che vi permetta di muovervi pur restando in casa è francamente una benedizione.

Il gioco presenta nove avversari principali che, con la giusta dose di allenamento, possono essere superati in un paio di round. Una volta però completato il livello di difficoltà standard potrete passare a quello superiore o passare alle personalizzazioni degli avversari.  Si può aumentarne la velocità, la capacità di schivare, aumentare la sua potenza o aumentare la sua capacità di assorbire i danni. Si può infine anche aumentare la durata dei singoli round da un minuto, a tre minuti fino ai classici quindici minuti di un round vero (tanti auguri!) e persino aumentare il numero di punti necessari per far dichiarare concluso lo scontro.

In questo modo il gioco diventa davvero una sfida e soprattutto un allenamento che non ha nulla da invidiare a quello che potreste fare in palestra. Per curiosità abbiamo provato a misurare uno dei nostri incontri con il nostro Fitbit Blaze per accorgerci che, dopo una sessione di 45 minuti le calorie bruciate erano ben 400 (equivalenti ad una corsa a 10 km/h per 30 minuti) e la conta dei passi superava i 5000.  

Con un occhio nero

Dove Thrill of the Fight manifesta i limiti di una produzione così piccola è nell’aspetto grafico. Il gioco decisamente “asciutto“: le texture in generale sono basilari, così come le ambientazioni e le diverse arene mancano di qualsiasi forma di abbellimento visivo. I modelli dei vostri avversari e quelli del pubblico sembrano usciti dritti da un gioco degli anni 2000. Le campionature audio, poi peggio che andar di notte. Manca insomma qualsiasi forma di abbellimento visivo, che invece possiamo ritrovare in altri giochi del genere come Creed: Rise to Glory. Questo ha però anche i suoi vantaggi, in quanto non vi distrae dal reale scopo di questo gioco.

Thrill of the Fight non vuole essere accattivamente, o imbonirvi con qualche effetto speciale. E’ un simulatore di boxe e come tale deve essere considerato. Vuole farvi sudare, faticare, sentire il dolore fisico nelle braccia, e in questo lo ripetiamo, riesce benissimo.

Commento finale

Thrill of the fight è probabilmente la migliore simulazione di box che troverete al momento in VR. Non è rifinito come Creed: Rise to Glory, questo è sicuro, ma i suoi punti di forza sono altri. Innanzitutto il suo tecnicismo lo fa assomigliare maggiormente ad un incontro di box reale, fatto di sudore, braccia pesanti e sessioni estenuanti in palestra, ma senza le botte in faccia, i lividi e i setti nasali deviati. La possibilità di personalizzare gli scontri con gli avversari inoltre, rende possibile persino prevedere la durata media di uno scontro e quindi  la durata del vostro allenamento.

L’ottimo utilizzo del full scale e il prezzo di acquisto estremamente basso, appena 10 euro, lo rendono infine, probabilmente il migliore gioco di fitness per il vostro visore, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.

Thrill of the Fight è disponibile su Oculus Quest e su Steam, dove fa parte anche del pacchetto Perfect HIT VR che vi permette di acquistare Synth Riders, Thrill of The Fight e Eleven Table Tennis a prezzo scontato.

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