Recensione Resident Evil 4 VR

Resident Evil 4 VR

8 out of 10
Pro - Gunplay & gameplay appagante - Immsersive Weapon - Sempre dinamico ed adrenalinico Contro - QTE vecchi e sorpassati - Coltello impreciso e poco soddisfacente - grafica piuttosto vecchiotta Resident Evil 4 in salsa VR è un must have! Resident Evil 4 VR per quel che ci riguarda è stata una delle esperienze più goduriose vissute in VR. Armature Studio ha sviluppato in esclusiva per Meta Quest 2, un riadattamento del titolo Capcom davvero eccezionale, svecchiandone la grafica e riadattandone con successo le dinamiche di gameplay alla VR. Qualche difettuccio qua e là non ne mina affatto l'ottima conversione finale, restituendo al giocatore ore di gameplay fluido, adrenalinico ed intenso sia emotivamente che fisicamente. Qualcuno potrebbe storcere il naso all'idea di sborsare 39,99€ per un titolo uscito originariamente nel 2005, ma per quel che ci riguarda, vi invitiamo a trascurare questo dettaglio, ad indossare il visore, e a rivivere le gesta dell'agente Leon, ancora una volta. Del resto si tratta pur sempre di uno dei titoli più belli di sempre no?

Disponibile in esclusiva per Quest 2

Da quell’ 11 gennaio di diciassette anni fa, quando aprendo il vostro amato GameCube potevate inserire il disco nuovo fiammante di Resident Evil 4, elettrizzati per i nuovi attimi di paura che avreste vissuto di lì a poco, è passata molta acqua sotto i ponti e molte riproposizioni dello stesso gioco hanno visto la luce. Il 20 gennaio del 2022 è arrivata l’ennesima versione di questo gioco immortale, ma questa volta si è andati oltre, si è entrati nella galassia della realtà virtuale, questa volta l’iconico quarto capitolo della saga ha cambiato faccia, questa volta è Resident Evil 4 VR.

Questa nuova versione è stata riprodotta esclusivamente ad appannaggio di Meta Quest 2 e non è stata altresì creata nessuna versione per PCVR, per cui sappiate che volendo rivivere le tormentate gesta dell’agente Leon, dovrete accattarvi necessariamente un Quest 2 (cosa buona e giusta, a prescindere da RE4VR, ndr) , e potrete godervi adorabili attimi di terrore in completa libertà ed in giro per casa.

No, se ve lo state chiedendo, il plot narrativo del gioco non è cambiato di una virgola: senza entrare nel dettaglio per la milionesima volta vestirete i panni (e questa volta più che mai, ndr) dell’agente Leon Kennedy, e chi sennò, famoso in tutto il globo per ritrovarsi sempre nel posto sbagliato, al momento sbagliato.

Uno degli aspetti che all’epoca destò più scalpore, ma che probabilmente decretò il successo del titolo, era l’ambientazione tutta nuova in terra spagnola, fattore che, unito ad una trama lineare ma coerente con i primi 3 titoli del franchise, lo ha reso uno dei capitoli più celebri della saga.

In Resident Evil 4 il nostro Leon si troverà a combattere contro Los Illuminados, per riportare a casa sana e salva Ashley Williams, nientepopodimenochè la figlia del Presidente degli Stati Uniti.

Terminate le dovute e ripetitive presentazioni, passiamo all’azione vera e propria!

Impatto visivo

Resident Evil 4 VR è stato sviluppato dal team di Armature Studio, autori di importanti porting come Bayonetta e Vanquish su PS4 e Xbox One, oltre che dell’interessante e sottovalutata esclusiva Microsoft, ReCore, e come dicevamo in apertura, è disponibile in esclusiva sullo store di Oculus al prezzo di 39,99 €.

Il lavoro di svecchiamento è stato piuttosto efficace, tuttavia c’è da mettere in conto un fatto piuttosto oggettivo: sotto l’aspetto grafico non ci si può di certo aspettare dall’hardware limitato di Quest 2, lo stesso dettaglio grafico di un gioco riprodotto su PC e streammato su Quest 2. Fatta questa necessaria premessa, possiamo dire che il lavoro di fino attuato da Armature studio è stato davvero encomiabile e sorprendente. Il frame rate è stabile anche nelle situazioni più concitate, e il dettaglio sempre molto alto anche rispetto alle controparti PC.

Resident Evil 4 VR

Di certo però da un gioco di diciassette anni fa, se pur rivisto, e per di più in salsa VR, non ci si può attendere miracoli, tanto meno dal lato delle animazioni, che riprendono la legnosità e macchinosità della versione originale. Ma chi mastica di VR queste cose le sa già e se si guarda a tutto il resto che una esperienza VR di questo tipo può offrire, sono aspetti che passano decisamente in secondo piano.

In definitiva, tecnicamente parlando, gli anni in Resident Evil 4 VR si fanno sentire, ma nel complesso l’impatto non è male e una volta entrati nelle vesti di Leon, lo straordinario lavoro di Armature Studio sul gameplay ci rapirà completamente, facendoci dimenticare tutto il resto.

Immersive Weapon

La prima cosa che il gioco vi chiederà una volta avviato, sarà di scegliere le vostre preferenze sulla locomozione: movimento continuo o tramite teletrasporto (più adatto a chi soffre di motion sickness). Il titolo, inoltre, può essere goduto sia da seduti che in piedi. Ma l’aspetto che maggiormente potrà garantirvi quel senso di totale immersione che andiamo ricercando nei titoli VR è l’opzione Immersive Weapon, abilitando la quale la gestione delle armi sarà del tutto realistica.

Le armi saranno equipaggiate direttamente sul vostro corpo, senza utilizzo di inventario: mi servirà la pistola? basterà estrarla dalla sua fondina. Voglio il fucile a pompa? Sarà sufficiente tirarlo su da dietro la spalla destra con un repentino movimento del vostro braccio. Stesso discorso per raccogliere ed immagazzinare utilizzabili, per cui non sarà sufficiente la semplice pressione di un pulsante. Ma, cosa ancora più importante, la ricarica delle armi avverrà in maniera del tutto realistica, costringendovi ad imparare ad eseguire le azioni necessarie con assoluta scaltrezza e velocità. Tutto questo aumenta a dismisura la sensazione di trovarsi all’interno del mondo di gioco, facendovi completamente dimenticare il mondo esterno per qualche ora.

Ci vorrà un po’ per metabolizzare il tutto, e soprattutto durante le prime vere e concitate fasi action vi uscirà qualche santo dal cassetto, ma una volta presa la mano con l’immersive weapon non avrete mai più interruzioni di immersività e soprattutto vi chiederete come un gioco VR possa sopravvivere senza.

Visto che siamo in argomento, di tutto il comparto l’arma decisamente più sottotono è stata il coltello: più raffazzonato ed impreciso nei colpi. Anche per distruggere una cassa immobile, ad esempio, a volte serviranno più colpi perché alcuni di questi non andranno a segno. Più in generale, inoltre, il feedback dell’arma è piuttosto povero rispetto a quello restituito dalle armi da fuoco.

Resident Evil 4 VR

Cut scene e valigia: croce & delizia

Cosa? Ho detto “mai più interruzioni di immersività”? No, pardon, non è proprio così.

Ci sono sostanzialmente due momenti nel gioco in cui si interromperà la vostra apnea da realtà virtuale; due momenti diametralmente opposti per la qualità dell’ implementazione. Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa con quello negativo: va bene che probabilmente sarebbe stato un ulteriore sforzo tecnico riprodurre in VR il saltare fuori dalle finestre, lo scavalcare ostacoli, e persino il calciare via i nemici, ma sinceramente fa molto strano, ed è tutt’altro che piacevole, proprio a causa di questa soluzione di continuità, il fatto che partano delle cut scene in terza persona ogni tre per due per le gesta appena accennate.

Niente di terribile sia chiaro, però è corretto specificare il nostro dissenso a riguardo.

Altro momento in cui svestiremo i panni di Leon, però con tutt’altra soddisfazione, è quello in cui dovremo andare a controllare e sistemare gli oggetti e le armi nel nostro inventario. Come da soluzione originale, tra l’altro avveniristica e molto apprezzata al tempo, la disposizione dell’equipaggiamento è affidata ad una valigia, con un numero determinato di slot, all’interno della quale spostare e posizionare armi ed oggetti.

Resident Evil 4 VR

In Resident Evil 4 VR, Armature Studio ha creato una riproposizione della valigia in stile VR, dove direttamente attraverso le mani di Leon, potrete spostare gli oggetti a vostro piacimento.

Dentro l’azione

Sommate tutte queste considerazioni, essere nel cuore dell’azione in Resident Evil 4 VR è un vero piacere. O meglio, è adrenalinico, oppressivo, a tratti terrorizzante ma mai noioso e banale. La natura decisamente più action di questo quarto capitolo, dove i nostri nemici saranno molto più numerosi e più veloci nei movimenti, e dove avremo un arsenale ben più ricco ed una sempre adeguata dose di proiettili da scaricare, rende il gioco sempre dinamico. Anche giocato a difficoltà facile non mancheranno i momenti di iper-digitazione-tasti, di imprecazioni e salti di paura.

Resident Evil 4 VR

Il tutto è reso ancor più “terrificante” utilizzando delle cuffie esterne in sostituzione dell’audio originale di Meta Quest 2. Il comparto audio del gioco originale era infatti già pregevole al tempo, ma ora con l’utilizzo dell’audio spaziale è stato reso eccezionale e perdersi i dettagli di questo magistrale lavoro, sarebbe davvero imperdonabile.

Le interazioni con l’equipaggiamento e con gli oggetti dell’ambientazione funzionano bene, il movimento anche col teletrasporto fila via senza intoppi, e l’utilizzo delle armi da fuoco sui nemici è soddisfacente ed appagante.

Trascurabili i QTE presenti nel gioco, come il liberarsi dalla presa di un nemico scuotendo i controller, dinamica ormai veramente vetusta e decisamente sorpassata.

Insomma al netto di qualche sbavatura, essere Leon Kennedy in terra spagnola, in versione VR, è una vera goduria e le circa 10h che vi serviranno per portare a termine il gioco, voleranno via veloci. Peccato per la mancata implementazione della Modalità Mercenari che avrebbe garantito ore di gioco aggiuntive post end-game.

Commento Finale

Resident Evil 4 VR per quel che ci riguarda è stata una delle esperienze più goduriose vissute in VR. Armature Studio ha sviluppato in esclusiva per Meta Quest 2, un riadattamento del titolo Capcom davvero eccezionale, svecchiandone la grafica e riadattandone con successo le dinamiche di gameplay alla VR. Qualche difettuccio qua e là non ne mina affatto l’ottima conversione finale, restituendo al giocatore ore di gameplay fluido, adrenalinico ed intenso sia emotivamente che fisicamente. Qualcuno potrebbe storcere il naso all’idea di sborsare 39,99€ per un titolo uscito originariamente nel 2005, ma per quel che ci riguarda, vi invitiamo a trascurare questo dettaglio, ad indossare il visore, e a rivivere le gesta dell’agente Leon, ancora una volta. Del resto si tratta pur sempre di uno dei titoli più belli di sempre no?

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