Oculus Link, il game changer.
L’annuncio di Oculus link Beta durante il keynote Oculus Connect 6 ha entusiasmato il mondo della VR perché ha di fatto creato una nuova categoria di visori “ibridi”, a metà strada tra i visori standalone come Quest e Oculus GO e i PC VR headset tethered, come Oculus Rift S.
Grazie a Oculus Link gli utenti di Oculus Quest potranno infatti scegliere di giocare in mobilità, utilizzando applicazioni appositamente studiate per l’hardware del visore portatile di Oculus, oppure, collegando il proprio visore al PC tramite cavo, in modalità tethered, sfruttando le risorse hardware del proprio pc ed ottenendo esperienze decisamente più realistiche ed immersive.
Al momento del lancio Oculus Link funzionava soltanto con cavi USB 3.0 con specifiche caratteristiche, oppure con l’introvabile cavo originale Oculus Link prodotto da Oculus stessa. Un recente aggiornamento, tuttavia, ha reso possibile l’utilizzo di cavi USB 2.0 generici ed addirittura il cavo fornito di serie per la ricarica di Oculus Quest.
Questo ha reso di fatto la ricerca di un cavo utilizzabile per Oculus Link decisamente più semplice, anche se permangono ancora diverse difficoltà. Innanzitutto non tutti i cavi USB 2.0 funzionano alla stessa maniera. Nonostante la banda disponibile per lo standard USB 2.0 (480 Mbps) sia più che sufficiente a gestire il segnale compresso inviato dal software Oculus (come funziona Oculus Link?), spesso una bassa qualità del cavo produce frequenti disconnessioni o problemi più seri come il tremolio dell’immagine rendendo del tutto ingiocabile il titolo. Il secondo problema riguarda la lunghezza del cavo. Nelle specifiche di Oculus Link, la compagnia suggerisce l’utilizzo di cavi di almeno 5 metri di lunghezza per una esperienza ottimale. Cavi più corti infatti determinerebbero un impaccio durante l’esperienza di gioco, soprattutto con quei titoli dove è richiesta maggiore libertà di movimento e velocità nell’esecuzione, pensate all’FPS Pavlov VR. Cavi USB 2.0 o 3.0 di questa lunghezza sono tuttavia estremamente difficili da trovare per motivi essenzialmente connessi al design elettrico dello standard USB.
Quando l’USB 2.0 è stato progettato, infatti, si è deciso di tenere in considerazione e gestire la propagazione dei campi elettromagnetici sulle linee dati USB entro un range di funzionamento del cavo di circa 4m. Questo metodo presenta una serie di vantaggi e, poiché l’USB è destinato ad un ambiente desktop, le limitazioni di portata sono state ritenute accettabili. Pertanto la lunghezza massima di un cavo USB 2.0 tradizionale, basato cioè su filamenti in rame, è stata decisa in circa 5 metri mentre la velocità massima può essere raggiunta soltanto con un cavo in rame di circa 3m. Ancora più restrittive le specifiche per i cavi USB 3.0 SuperSpeed e USB 3.1 SuperSpeed+, dove la lunghezza massima è fissata a 3 metri e la velocità è ancora più influenzata dalla qualità del cavo.
Questo rende chiaro che, più un cavo è lungo, più la qualità del segnale degrada e, se 5 metri possono essere sufficienti per il collegamento di un dispositivo che non richiede una velocità di trasferimento elevata, per dispositivi come Oculus Quest è essenziale che il data transfer sia non soltanto veloce ma anche stabile. Una prima soluzione al problema della lunghezza dei cavi USB è rappresentata dai cavi di prolunga “attivi” che contengono un dispositivo elettronico che “rigenera” il segnale USB. I cavi attivi sono essenzialmente hub USB a 1 porta. Si può usare un normale cavo USB in combinazione con un cavo attivo purché il cavo normale non sia lungo più di 5 metri (16 piedi e 5 pollici) per gli apparecchi 2.0 e non più di 3 metri (9 piedi e 10 pollici) per gli apparecchi 3.0. In genere, tuttavia, i cavi attivi sono cavi alimentati dal bus di sistema e questo spesso non è sufficiente a garantire una estensione del segnale lungo tutta la lunghezza del cavo, per questo in alcuni casi in molti preferiscono considerare l’acquisto di un cavo attivo che includa un adattatore di alimentazione separato. Ma questa opzione, come è facile intuire, aumenta l’ingombro dei cavi e limita ulteriormente le capacità di movimento con dispositivi come Oculus Quest, snaturando del tutto l’esperienza.
Cosemi hAOC, la piattaforma di cavi ibridi rame-fibra ottica
Cosemi è uno dei principali produttori di fibra ottica al mondo. La compagnia vanta decine di brevetti in questo settore ed è forse la più attiva sul fronte della connettività ibrida in fibra ottica e rame. Durante l’ Integrated Systems Europe (ISE) 2019, Cosemi Technologies Inc. ha lanciato un nuovo cavo ottico attivo ibrido plug-and-play USB (AOC) in grado di garantire il trasferimento di dati bidirezionale ad una eccezionale velocità di 10gbits, il massimo dello standard USB 3.1 gen 2 (anche detto USB 3.1.2) ad una distanza massima di 50m. La nuova linea di cavi, inoltre, risulta retrocompatibile con USB 2.0 ed è disponibile in tutte le più diffuse opzioni di connettori USB, inclusi il tipo A-A, il tipo A-C e il tipo C-C.
Questo tipo di cavi, costruiti sulla piattaforma AOC ibrida o anche (hAOC) brevettata dall’azienda, combinano il controllo e la potenza di un cavo in rame con il trasferimento dati ad alta velocità della fibra ottica, per supportare qualsiasi lunghezza fino a 100m e sono quindi ideali per lo streaming di video 4K, per la collaborazione video in sale conferenze e huddle room, e per tutte le periferiche come telecamere, hub, media server, monitor, proiettori, dispositivi di archiviazione che richiedono oltre alla velocità di connessione anche stabilità del segnale sulle lunghe distanze. L’utilizzo di un cavo ibrido in fibra ottica e rame ha diversi vantaggi. Innanzitutto la fibra ottica utilizzata per il trasferimento dati rende questo tipo di cavi praticamente immune dalle interferenze elettromagnetiche (EMI) e alle interferenze a radiofrequenza (RFI) che, come abbiamo visto, aumentano all’aumentare della lunghezza del cavo. La fibra ottica inoltre ha una velocità di trasferimento decisamente superiore rispetto al rame, che non degrada mai se non a lunghezze eccezionali. La presenza del rame, invece, elimina la necessità di alimentatori multipli, costosi e affamati di energia e di soluzioni esterne di estensione/terminazione USB perché la poca energia richiesta dal cavo è più che sufficiente ad alimentare il data I/O.
Cosemi USB 3.1 Gen.2 A-C Hybrid Cable: perfetto per Oculus Quest
Una tecnologia simile a quella utilizzata da Cosemi è stata utilizzata anche da Oculus per il suo cavo Oculus link, ma mentre la compagnia di Facebook si è dovuta fermare a 5 metri di lunghezza e ha avuto tantissimi problemi nell’approvvigionamento di cavi di questo tipo, praticamente sold out ovunque, la piattaforma hAOC di Cosemi non soltanto ha consentito di realizzare un cavo più economico ma anche disponibile in tantissimi formati, fino appunto ai 100m, rendendolo fruibile in centinaia di applicazioni professionali.
Per la nostra prova abbiamo deciso di utilizzare il taglio da 10m del cavo Cosemi USB 3.1 Gen.2 A-C Hybrid e questo per due motivi. Chi utilizza la VR sa che spesso la principale limitazione alla piena fruizione di esperienze eccezionalmente immersive è l’assenza di spazio sufficiente a muoversi in libertà. Con il visore stand alone Oculus Quest il problema sarebbe risolto, se non fosse che le limitate capacità di calcolo del processore Snapdragon 835, sono in grado di offrire esperienze decisamente inferiori a quelle proposte con i visori PCVR tethered come Index e Rift S, che sfruttano le capacità di elaborazione grafica del PC. Collegando il visore Oculus Quest al PC con Oculus Link è possibile ottenere esperienze sicuramente più realistiche dal punto di vista grafico, ma questo ci “lega” alla stanza, solitamente non molto grande, dove abbiamo installato il nostro PC. E se spostare il PC in un’altra stanza è una operazione complicata, acquistare un portatile pronto per la VR è spesso un ostacolo ancora più grande, visti i costi a volte proibitivi di queste macchine.
Con il cavo Cosemi USB 3.1 Gen.2 A-C Hybrid il problema è risolto; senza spostare il PC dalla sua posizione, i 10 metri del cavo Cosemi ci hanno permesso di spostarci nel salone di casa e sfruttare tutto lo spazio qui disponibile.
Specifiche del cavo Cosemi USB 3.1 Gen.2 A-C Hybrid
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Dal punto di vista estetico e della qualità costruttiva, basta uno sguardo per accorgersi della grande qualità di questo cavo. I connettori sono in alluminio satinato mentre il rivestimento è in PVC antifiamma. Il diametro esterno è di 4,8mm il che lo rende leggermente più spesso rispetto al cavo standard USB 2.0 del vostro Oculus Quest. All’interno, il cavo risulta intrecciato, una tecnica che aiuta a ridurre le interferenze di segnale che, se praticamente nulle in cavi ibridi di questa lunghezza, probabilmente con cavi di metratura maggiore potrebbero comunque arrecare qualche fastidio. L’intrecciatura è percepibile ad occhio nudo e al tatto sotto la guaina di rivestimento e conferisce una certa rigidità al cavo, simile a quella di altri cavi in rame con il medesimo rivestimento, ma decisamente superiore a quella dei cavi in fibra. Nonostante da un certo punto di vista questo sia un bene, perché impedisce al cavo di attorcigliarsi, la rigidità potrebbe essere un problema per l’uso con Oculus Quest perché potrebbe complicare i vostri movimenti. Alla prova dei fatti, tuttavia, la rigidità del cavo non si è dimostrata un problema particolare. La lunghezza del cavo e la sua capacità di mantenere una certa forma fa sì che si possa conformare alle vostre esigenze (ad esempio facendo in modo che passi al lato del vostro visore e scenda sul retro della schiena), mantenendo nel tempo la forma da voi scelta. Inoltre, dopo un certo numero di utilizzi, abbiamo notato che il cavo tende ad acquistare maggiore flessibilità. Il connettore tuttavia è forse un po’ troppo grande e quando collegato al Quest sporge in maniera eccessiva, rendendo più complicato fissarlo con del veltro al supporto per la testa in gomma del visore Oculus.
Sebbene il produttore indichi che il cavo non sia in grado di ricaricare alcun dispositivo, abbiamo verificato che collegando ad esempio il nostro cellulare, l’indicatore di carica si attiva e, sebbene non in fast charge, il cavo riesce comunque a caricare il nostro Mi9T Pro. Purtroppo non si può dire lo stesso di Oculus Quest, il cui assorbimento è decisamente superiore.
Una volta collegato, il cavo Cosemi viene immediatamente riconosciuto come un cavo pronto per Oculus Link (per una guida all’attivazione di Oculus Link cliccate qui) e sul visore Oculus Quest comparirà la dicitura che vi chiede di attivare tale modalità. La connessione è stabile, sia dal punto di vista fisico che software. L’ultima versione del software Oculus ha anche risolto un problema di connettività che ci impediva di riutilizzare la stessa porta USB dopo aver effettuato la disconnessione dal software Oculus Link. Con l’ultima versione scaricabile ad oggi quindi, il cavo Cosemi USB 3.1 Gen.2 A-C Hybrid risulta perfettamente compatibile.
In gioco l’esperienza è davvero eccezionale: la lunghezza del cavo ci ha permesso di utilizzare una sala molto più grande senza spostare il PC e questo ci ha consentito di migliorare la nostra esperienza di gioco. Titoli come Pavlov VR e Stormland (quest’ultimo non compatibile con Virtual Desktop quindi l’utilizzo di Oculus Link è praticamente obbligato), due “fast paced” shooters, hanno acquistato una nuova profondità e persino le nostre prestazioni in game sono decisamente migliorate. Maggiore possibilità di movimento, infatti, consente di essere più mobili ed agili e di superare la paura di sbattere i propri controller contro qualcosa (quante volte vi sarà capitato, ammettetelo!).
Commento finale
Cosemi USB 3.1 Gen.2 A-C Hybrid è un cavo di altissima qualità nato per soddisfare esigenze specifiche e professionali. In particolare il cavo è ideale per il collegamento a quei devices che hanno bisogno di una elevata larghezza di banda, ad esempio fotocamere e videocamere ad altissima risoluzione che richiedono un collegamento “tethered” al PC. Per questi utilizzi in cui la stabilità, l’assenza di interferenze e la lunghezza sono un fattore determinante, difficilmente è possibile trovare qualcosa di meglio delle soluzioni Cosemi. Il cavo, tuttavia, come abbiamo provato a dimostrare in questa recensione, può essere utilizzato anche per una serie di attività “meno importanti”, come appunto il collegamento con Oculus Quest. Anche in questo caso il cavo si è comportato egregiamente consentendoci di utilizzare il nostro visore in modalità tethered ad una distanza di oltre 6-7 metri dal luogo in cui fisicamente il PC si trova. Tuttavia la recente scelta di Oculus di estendere il supporto anche a cavi USB 2.0 ha reso meno impellente la ricerca di un cavo di questo tipo per gli utenti Oculus Quest e, considerando il prezzo del cavo, circa 149 dollari, per la versione da noi provata, forse potrebbe rivelarsi una scelta non per tutti. Se tuttavia il vostro scopo è estendere al massimo la portata del vostro visore o avrete modo di utilizzare questo cavo anche per altri scopi, Cosemi USB 3.1 Gen.2 A-C Hybrid è il cavo giusto per voi.