COLDVR (PCVR)
COLD VR, sviluppato da ALLWARE, è un titolo per realtà virtuale che trae palese ispirazione da SUPERHOT, ma che, in maniera intelligente, prova a sovvertire la logica del titolo sviluppato dall’omonimo team, proponendo una meccanica di gioco in cui il tempo avanza invece che quando ci si muove, quando il giocatore è fermo. Questo capovolgimento di fronte, per forza di cose, spinge ad un gameplay molto più frenetico e che proprio per questo avrebbe avuto bisogno di una realizzazione tecnica perfetta, cosa che manca (ed è un peccato) a questo COLD VR.
COLD VR è disponibile per PCVR, Quest, e PSVR2.
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Versione testata SteamVR su Quest 3
Una trama già vista
La trama è naturalmente un pretesto per le arene di gioco che si offrono al giocatore, ma merita comunque un approfondimento. Un’intelligenza artificiale è andata fuori controllo e sta cercando di schiavizzare l’umanità creando una simulazione che ci imprigioni tutti all’interno. Un insider della compagnia che l’ha sviluppata, scopertone il piano, si mette in contatto con voi per riuscire a fermarla. La narrazione è svelata attraverso brevi filmati live action, in cui il programmatore insider, dal buio e caos della sua stanza piena di monitor a tubo catodico, floppy disk (ancora un chiaro richiamo a SUPERHOT), e altro old tech, vi fornisce informazioni sulle arene e su cosa accadrà in quella in cui state per entrare.
Gameplay: un’inversione interessante ma problematica
L’idea di invertire la meccanica di SUPERHOT, rallentando il tempo con il movimento, risulta sicuramente interessante. Il giocatore deve muoversi continuamente per rallentare (non fermare) il tempo e così provare ad evitare l’assalto dell’intelligenza artificiale, rappresentato da avatar poligonali di colore blu, del tutto simili a quelli di SUPERHOT, fatta eccezione, appunto, per il colore. Tuttavia, l’esecuzione presenta diverse problematiche che appaiono evidenti sin dai primi livelli tutorial.
Innanzitutto il level design non sempre esalta la meccanica di gioco che spinge al movimento continuo, con aree a volte troppo anguste o a volte troppo aperte dove si finisce facile preda dei colpi dei tanti avversari che il gioco vi mette davanti.
A ciò si aggiunge l’impossibilità di raccogliere armi nemiche, uno degli aspetti sicuramente più divertenti della controparte originale, che fa si che una volta esaurite le vostre munizioni, non potrete far altro che provare ad avanzare frontalmente verso il vostro avversario per colpirlo a mani nude.
La fisica di gioco inoltre, rappresenta uno dei maggiori punti deboli del gioco. In SUPERHOT era possibile ad esempio lanciare gli oggetti, come le armi scariche, e con una certa precisione eliminare l’avversario. Qui invece, lanciare un’arma è quasi più difficile che colpirli al volo mentre ci sposta in strafe, a causa di controlli decisamente troppo infelici e di una certa tendenza a perdere il tracking, soprattutto su Quest 3 (dove abbiamo provato il gioco).

Un altro elemento assolutamente distruttivo per l’esperienza di gioco riguarda la compenetrazione poligonale. Decine vi volte vi ritroverete ad attraversare involonariamente pareti ed oggetti, il che comporterà lo scomparire dello schermo per alcuni secondi, o ad attraversare passaggi e finire nel vuoto costringendovi a ricominciare il livello.

Altre volte vi ritroverete ad attraversare i nemici con le vostre armi senza causarne lo sgretolamento. In un gioco in cui tutto ruota intorno alla velocità e fisicità degli schermi, capirete che questo è sicuramente l’aspetto più deludente.
Level Design e Varietà: un mix incoerente
Per variare il gameplay rispetto alla formula resa celebre da SUPERHOT, COLD VR prova ad introdurre alcune novità, come certe sequenze platform in cui occorre saltare su piattaforme, attivare scale o semplicemente trovare strade alternative per eliminare gli avversari dell’arena, sorprendendoli dall’alto o dal basso. Se da un certo punto di vista questo introduce una certa verticalità e varietà, è ancora una volta la realizzazione a rovinare l’esperienza.

Un altro elemento di differenziazione da SUPERHOT è l’introduzione di “backrooms“, livelli bonus (completamente skippabili) tra una sezione e l’altra che introducono elementi horror in cui dovrete trovare la via d’uscita in stanze completamente buie, senza lasciarvi toccare dagli avversari, qui rappresentati da figure scure con occhi luminosi. Nonostante possa per alcuni risultare un piacevole diversivo all’inizio, ben presto vi renderete conto che aggiungono ben poco all’esperienza generale, stravolgendola senza una reale coerenza narrativa.

Grafica e prestazioni su PCVR
La versione PC di COLD VR a parte i già citati problemi di compenetrazione poligonale, non sembra ottimizzata benissimo, con sporadici stutter anche utilizzando hardware di ultima generazione (CPU 9800x3d e Radeon RX 7900XT). Dal punto di vista artistico, però lo stile low poly offre buoni riflessi, specialmente sulle superfici lucide e una buona varietà di modelli di armi.
Commento finale
COLD VR sulla carta propone un’idea di gameplay interessante, ma la sua esecuzione risulta problematica a causa di un level design incoerente, una fisica approssimativa e alcuni bug capaci di distruggere l’esperienza di gioco. Nonostante l’arrivo di una patch proprio in queste ore, i problemi che avevamo notato al day one, persistono ancora oggi e proprio per questo non possiamo che sconsigliarne l’acquisto, almeno fino a quando non sarà fixato il problema di compenetrazione poligonale.








