Into the Radius 2 Early Access: cronache in anteprima dalla zona contaminata

L’atteso sequel del popolare survival horror VR, Into the Radius (qui la nostra recensione per Meta Quest), è finalmente disponibile in Early Access su Steam e promette di espandere e migliorare l’esperienza che ha conquistato tanti giocatori, compreso chi vi scrive.

Sviluppato da CM Games, Into the Radius 2 ci riporta nella misteriosa e pericolosa Zona di Pechorsk, nota come il Radius, per una nuova avventura post-apocalittica in realtà virtuale. Ma cosa offre esattamente questo Early Access? Analizziamo nel dettaglio le novità, i miglioramenti e gli aspetti ancora da perfezionare di questo ambizioso seguito disponibile ad un prezzo di 38,99 euro su Steam.

Due nuovi scenari, stessa atmosfera inquietante

La prima grande novità di Into the Radius 2 è l’ambientazione. Pur rimanendo all’interno del Radius, il gioco ci porta in aree completamente diverse rispetto al primo capitolo. Il paesaggio è cambiato, offrendo nuovi panorami desolati da esplorare e strutture abbandonate in cui avventurarsi. Questa scelta permette ai veterani della serie di vivere un’esperienza fresca, pur mantenendo intatta l’atmosfera cupa e opprimente che ha caratterizzato l’originale.

In questo Early access sono presenti appena due nuove ambientazioni (Peninsula e Forest, oltre alla base che funge da HUB per le missioni, l’equipaggiamento ecc.) tuttavia anche queste sono già in grado di trasmettere un forte senso di isolamento e pericolo costante, forse ancora maggiore rispetto al precedente capitolo. Purtroppo una delle novità introdotte, non sappiamo (ce lo auguriamo) se dovuta allo stato del gioco, ovvero una sorta di teletrasporto nell’area della missione, fa perdere grande parte dell’emozione di attraversare le desolate mappe di gioco, una delle caratteristiche che ogni S.T.A.L.K.E.R. like game dovrebbe avere.

Gameplay familiare, ma troppi bug

Il nucleo del gameplay rimane fedele all’originale: dovrete esplorare, raccogliere risorse, completare missioni e sopravvivere alle numerose minacce del Radius. Tuttavia, CM Games ha introdotto diverse migliorie e novità per rendere l’esperienza più profonda e gratificante.

Una delle aggiunte più apprezzate è il nuovo sistema di missioni. L’UNSC (United Nations Pechorsk Special Committee) vi assegnerà vari incarichi, dal recupero di artefatti o armi all’esplorazione di luoghi specifici.

Il completamento delle missioni, vi fa ottenere security points, necessari ad aumentare il vostro security level e accedere a nuovi equipaggiamenti in un gameplay loop che potrebbe funzionare, se le missioni fossero più bilanciate e differenziate. In questo Early Access, tuttavia, le missioni sono solo di due tipi, e il bilanciamento sembra totalmente fuori luogo, con le missioni in Peninsula eccessivamente semplici, e quelle in Forest l’esatto opposto.

Le anomalie, uno degli elementi distintivi della serie, sono state ripensate. Attualmente ne sono presenti tre tipi (Burster, Reflector e Shock), ciascuna con proprietà uniche e pericolose. La loro interazione con l’ambiente e tra di loro crea situazioni imprevedibili e spesso terrificanti.

Anche il combattimento sembra aver ricevuto un’importante revisione ma non in positivo. Il controllo delle armi, infatti, seppur ancora limitate in questa fase di Early Access, sembra peggiorato addirittura rispetto ad Into the Radius. Ma è sui controlli che abbiamo incontrato il maggio numero di bugs. Into the Radius 2, permette di afferrare gli oggetti distanti cliccando puntandoli e poi cliccando prima con il grilletto e poi con il pulsante di grip. In due occasioni su 4, questo sistema non funziona (il puntatore diventa un quadrato, indicandovi la corretta individuazione dell’oggetto ma poi cliccando su grab non accade assolutamente nulla). Nelle ultime due partite, ad esempio, il grabbing era totalmente sballato impedendoci di afferrare alcunchè, lasciando una sensazione di frustrazione che ci ha fatto letteralmente spegnere il visore.

Modalità cooperativa

La più grande innovazione di Into the Radius 2 è senza dubbio l’introduzione della modalità cooperativa. Per la prima volta, potrete affrontare i pericoli del Radius in compagnia di un amico (con piani per supportare fino a quattro giocatori nella versione completa). Questa aggiunta trasforma radicalmente l’esperienza di gioco, offrendo nuove dinamiche di gameplay e strategie cooperative.

Tuttavia, l’implementazione del co-op è attualmente uno degli aspetti più controversi del gioco. Se da un lato molti giocatori di sicuro apprezzeranno la possibilità di portare avanti missioni in compagnia di un amico, dall’altro emergono problemi tecnici e di bilanciamento. In primo luogo, il gioco in coop è afflitto da numerosi problemi tecnici, che portano a crash e disconnessioni, dall’altro è possibile che la modalità cooperativa possa diluire quell’atmosfera di isolamento e vulnerabilità che ha reso celebre il primo capitolo. CM Games sembra consapevole di questa preoccupazione, mantenendo la modalità single-player come esperienza principale e lavorando per bilanciare adeguatamente il co-op.

Grafica e immersione: un passo avanti

Dal punto di vista tecnico, Into the Radius 2 mostra miglioramenti significativi rispetto al predecessore. La grafica è più dettagliata e realistica, e questo contribuisce a creare un mondo ancora più credibile e immersivo. L’illuminazione in questo senso gioca un ruolo fondamentale ancora più che nel primo capitolo, dove probabilmente questo aspetto era un po’ sottovalutato.

I modelli dei nemici e degli oggetti interattivi sono stati perfezionati, risultando più convincenti in VR. Tuttavia, è impossibile non notare evidenti cali di framerate e problemi di ottimizzazione anche con una scheda relativamente recente come la 4070super che stiamo utilizzando. Ripetiamo che stiamo parlando di una versione preliminare del gioco e quindi ci aspettiamo un miglioramento importante sotto questo profilo.

L’audio è un altro elemento che ha ricevuto particolare attenzione. I suoni ambientali, i versi inquietanti delle creature e l’assenza di una colonna sonora costante contribuiscono a creare un’atmosfera tesa e coinvolgente, sebbene qualche difetto di bilanciamento audio sia visibile qui e là.

Contenuti in evoluzione

Essendo un titolo in Early Access, Into the Radius 2 non offre ancora tutti i contenuti previsti per la versione finale. Alcune meccaniche presenti nel primo gioco, come la fame, la pulizia delle armi e le impostazioni di difficoltà, devono ancora essere implementate completamente e le missioni appaiono ancora troppo poco varie.

Allo stesso modo, il bestiario di nemici è attualmente limitato rispetto all’originale essendoci solo due tipi di nemici, i mimics e i creeps. Mancano ancora diverse tipologie di entità e anomalie, la cui aggiunta è prevista nei futuri aggiornamenti. Questi aspetti al di là dei problemi tecnici sono quelli che onestamente bruciano un po’ di più perchè il prezzo di vendita di questo Early Access è identico a quello della versione finale, 39.99 euro.

Conclusioni e prospettive future

Into the Radius 2, nella sua versione Early Access, si presenta già come un sequel ambizioso e promettente, ma forse indirizzato più a coloro che hanno già una certa esperienza con il primo capitolo e sanno come muoversi nella zona contaminata. Gli sviluppatori hanno chiaramente ascoltato il feedback della community, introducendo miglioramenti significativi in molte aree del gioco ma c’è ancora molto da fare prima di poter consigliare l’acquisto di questa Early Access, soprattutto a chi vi si avvicina per la prima volta. Le indicazioni sulle meccaniche di gioco, seppure presenti, sono ancora troppo scarse considerando la complessità di alcune meccaniche di gioco. L’atmosfera di Into the Radius 2, comunque, offre un’esperienza unica e ad oggi forse la serie rappresenta una delle massime espressioni dei giochi S.T.A.L.K.E.R. Like disponibili, non solo nel mondo VR.

Tuttavia, è innegabile che il gioco sia ancora in uno stato grezzo, con diverse problematiche tecniche da risolvere (la versione provata è la 0.11.22 rev 3845) e contenuti da espandere. CM Games ha delineato una roadmap ambiziosa per il futuro, promettendo l’aggiunta di nuove location, armi, nemici e meccaniche di gioco prima del lancio completo previsto per la fine del 2025. La vera sfida per gli sviluppatori sarà mantenere l’essenza di ciò che ha reso grande il primo Into the Radius, bilanciando al contempo le nuove feature come il co-op. Se riusciranno in questo intento, Into the Radius 2 ha il potenziale per diventare uno dei titoli VR con ambientazione post apocalittica più coinvolgenti sul mercato e, considerando il prossimo arrivo di un certo Metro Awakens e S.T.A.L.K.E.R. 2, questa è una presa di posizione importante.

Tuttavia non possiamo non rilevare come la scelta di offrire questo gioco in Early Access al prezzo pieno di 39,99 euro sia quanto meno discutibile. Forse visto lo stato preliminare del gioco, sarebbe bastato offrire il pacchetto ad un prezzo un po’ più contenuto rispetto a quello finale.

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