Recensione Metro Awakening (PS VR2) – Il ritorno nella Metro di Mosca è dolce e amaro.

Metro Awakens (PS VR2)

8 out of 10
Pro L'atmosfera cupa e claustrofobica dell'IP Metro è perfetta | L'illuminazione dinamica contribuisce ad aumentare il senso di disagio del giocatore | Ottima gestione delle armi e del gunplay in generale | La narrazione profonda e i temi emotivi aggiungono profondità al gameplay. Contro Mancanza di varietà nelle ambientazioni ed un eccessivo backtracking | La narrazione, seppur profonda, può risultare confusa a causa di lunghi dialoghi e esposizioni eccessive senza sottotitoli ITA | Su PS VR2 l'effetto MURA si fa sentire In breve Metro Awakening rappresenta un tentativo ambizioso di portare il consolidato franchise di Metro nel mondo della realtà virtuale. Mentre riesce a catturare l'essenza oscura e tormentata della serie Metro, combinando una narrazione emotivamente carica con meccaniche di gioco immersive, Metro Awakening presenta però alcune criticità che ne limitano l'efficacia complessiva. La ripetitività degli ambienti e la narrazione eccessivamente espositiva in alcuni frangenti (accompagnata dall'assenza di sottotitoli in italiano) rischiano in alcuni casi di allontanare i giocatori dopo le prime ore di gioco. Tuttavia, non si può negare che Metro Awakening offra una delle migliori esperienze VR disponibili ad oggi su PS VR2 grazie ad un’eccellente gestione delle armi, un'atmosfera spaventosa e irripetibile ed un design audio impeccabile. Per i fan della serie Metro e per gli appassionati di survival horror in VR, questo gioco rappresenta un'esperienza da non perdere assolutamente, nonostante le sue imperfezioni. Metro Awakening insomma è un titolo che dimostra il potenziale della realtà virtuale nel trasportare i giocatori in mondi complessi e intensi, il cui unico peccato, forse, è quello di non aver creduto fino in fondo nelle sue potenzialità.

Nonostante qualcuno continui a dare per spacciata la nostra amata VR, siamo in molti a continuare a credere nel medium e gli ultimi mesi videoludici pare ci stiano regalando qualche soddisfazione. Siamo ancora lontani dall’epoca d’oro ( il quadriennio 2016 – 2019 ) che ci ha regalato il 90% dei “must play” in VR con perle come Arizona Sunshine, The Fisherman’s Tale, Westworlds, Boneworks (2019) e naturalmente HL: Alyx, ma tuttavia negli ultimi due anni non sono mancati interessanti titoli in VR. Su tutti naturalmente Assassin’s Creed Nexus, Asgard’s Wrath 2, Batman Arkham Shadows, tutti per Quest e quindi solo standalone, ma anche Vertigo 2, The Walking Dead: Saints & Sinners – Chapter 2: Retribution e il prossimo Skydance’s Behemot, disponibili sia in versione stand alone che PCVR.

Tra i più attesi multipiattaforma del 2024 c’è naturalmente anche questo Metro Awakening, l’ultimo capitolo del celebre franchise di A4 Games, sviluppato questa volta da Vertigo Game Amsterdam. In questa recensione della versione PS VR2 e PS5, vi diremo perchè questo titolo ci ha lasciato con una strana sensazione: soddisfatti da un lato, ma con un po’ di amaro in bocca dall’altro per quanto ancora si sarebbe potuto fare con una IP importante come questa.

Trama e Atmosfera

Ambientato nel 2028, Metro Awakening ci mette nei panni di Serdar, un medico che vive nel sistema ferroviario della metropolitana di Mosca dopo che un devastante evento apocalittico ha reso inabitabile la superficie. La moglie di Serdar, Yana, soffre di una grave forma di psicosi che le fa vedere e sentire la voce del figlio defunto e, proprio in seguito ad una delle sue crisi che ha praticamente distrutto una delle fonti di approviggionamento della comunità, il nostro Serdar smette i panni di medico per riprendere quelli di Stalker, determinato a recuperare le medicine necessarie a Yana dopo che questa le ha gettate durante la sua ultima crisi.

La trama affronta temi complessi come il lutto, la sanità mentale e la lotta per la sopravvivenza in un mondo post-apocalittico, aspetti questi che, per chi conosce il romanzo di Dmitrij Gluchovskij “Metro 2033”, e i giochi ad esso ispirati, troverà sicuramente familiari.

Vertigo Games pur senza allontanarsi dal canovaccio di fondo, ha però cercato di ritagliarsi una sua via, enfatizzando il legame emotivo tra personaggi e giocatore imbastendo una narrazione molto più approfondita rispetto al passato. Si tratta di un azzardo, perchè in VR a volte si può fare davvero molta fatica a seguire trame molto complesse e lunghe, soprattutto se non ci si dispone al gioco con una certa attitudine, ma che tuttavia ci sentiamo di approvare, poichè troppo spesso nei giochi VR la trama diventa un pretesto per le meccaniche di gameplay.

Metro Awakening

Gameplay e Meccaniche di Gioco

Metro Awakening è un mix avvincente di first-person shooter e survival horror, progettato specificamente per la realtà virtuale. Il gameplay si divide principalmente tra combattimenti intensi e momenti di esplorazione stealth. Come al solito i giocatori devono gestire attentamente le risorse come munizioni, lo stato di carica della torcia, i filtri della maschera e i medicinali necessari a sopravvivere agli incontri con mostri mutanti e altri sopravvissuti ostili, ed in questo senso Vertigo Games Amsterdam ha svolto uno splendido lavoro nel riportare in VR gli elementi tipici della serie.

Metro Awakening

A partire dalle ambientazioni, Metro Awakens, fa di tutto – per scelta di design o per mascherare alcuni limiti tecnici, il più evidente rappresentato dalle frequenti schermate di caricamento quando si passa da un’area all’altra – per ricreare una certa sensazione di claustrofobia nel giocatore.

Attraverseremo infatti fin troppo spesso ambienti chiusi, nella forma di corridoi, tane mutanti e passaggi angusti, così come fin troppo spesso l’orrore verrà generato più da jump scares per la comparsa di un nemico da una delle tante buche nel muro, che da altro. Eppure ai livelli di difficoltà più alta, nella sua pura natura survival, nella necessità di non restare mai a secco di medkit e caricatori, nell’urgenza di evitare il più possibile le zone contaminate, esaurendo prematuramente i filtri per la propria maschera anti gas, nella necessità di trovare riparo per ricaricare un’arma nel bel mezzo di un attacco nemico, Metro Awakens dà il meglio di sè, ricordandoci il perchè questa serie è tanto amata da così tanti giocatori.

Probabilmente su questo aspetto, anzi, il gioco avrebbe potuto osare di più. Con ambientazioni più varie da spalmare sulle 8 ore di gioco offerte dal titolo, con una maggiore ricerca della componente survival, e aggiungendo qualche elemento di crafting, Metro Awakening avrebbe potuto veramente fare un salto di qualità arrivando se non altro a sfiorare innarrivabili mostri sacri come sua maestà HL:Alyx. Purtroppo, però, Vertigo Games, non ci ha creduto abbastanza.

Metro Awakening

Dal punto di vista più puramente ludico come dicevamo ci sono tutti gli elementi tipici dell’IP. Così ad esempio, il nostro Serdar è equipaggiato con una luce sul caschetto che si affievolisce a mano a mano che si procede e che, per poter proseguire nelle oscure ambientazioni del gioco, richiede di essere ricaricata attraverso una dinamo che il giocatore dovrà azionare manualmente con l’apposita leva. Allo stesso modo, la dinamo potrà essere utilizzata per riportare elettricità alle porte, agli shuttle per spostarsi nella metro ecc..

Questi e altri semplici puzzle ambientali, come l’interazione con valvole, generatori elettrici, e altri oggetti meccanici, sebbene aggiunga un ulteriore livello di profondità alla gameplay, risultano purtroppo alla lunga piuttosto ripetitivi anche perchè certe azioni vengono ripetute sin troppo spesso a causa di un back tracking fin troppo accentuato.

Metro Awakening

Gunfight eccellente

Il sistema di combattimento è uno degli aspetti che abbiamo più apprezzato del gioco. Le armi sono gestite in modo realistico: rimuovere manualmente un caricatore, inserire munizioni e cambiare armi richiede un’interazione fisica che aumenta l’immersione, senza tuttavia rendere troppo complicata la gestione delle armi in combattimento. Le meccaniche di tiro sono ben implementate, e la scarsità di munizioni rende ogni sparatoria una sfida strategica. Tuttavia, alcune criticità emergono quando si tratta di mira e precisione, specialmente contro gruppi di nemici (ed in particolare con AK47), dove colpire i bersagli diventa quasi impossibile senza un’accurata mira attraverso i mirini.

Metro Awakening

Stealth e Gestione delle Risorse

Proprio per quanto detto, la componente stealth si rivela assai importante nell’economia del gioco permettendo ai giocatori di evitare i conflitti diretti e lo spreco di risorse, attraverso movimenti silenziosi e distrazioni strategiche. Peccato che in alcuni casi, l’enorme tensione ludica venga in alcuni casi smorzata dalle lunghe sequenze di dialogo con i personaggi comprimari collegati via radio (come vedremo nei prossimi capitoli, solo in inglese e senza sub in italiano) che interrompono il flusso del gameplay, specialmente nelle fasi avanzate. In alcuni casi questi dialoghi, mentre si è alla ricerca di un filtro di ricambio per la propria maschera prima che l’inesorabile timer sul nostro orologio da polso segnali lo zero che corrisponde al game over, appaiono addirittura fastidiosi.

Comparto tecnico

La componente visiva di Metro Awakening è senza dubbio ben strutturata con ambienti dettagliati e modelli poligonali precisi, sebbene non proprio modernissima. In alcuni frangenti, anzi, sembra quasi che ci sia una certa continuità grafica più con i primi due capitoli del franchise nelle loro versioni rimasterizzate, Metro: 2033 e Metro: Last Light Redux, che non con l’ultimo eccellente, dal punto di vista grafico, Exodus. Forse, ed è questa la nostra impressione, la necessità di creare un gioco adattabile a tutte le piattaforme senza un eccessivo dispendio di tempo e soprattutto economico, ha rappresentato in questo senso un freno per gli sviluppatori.

Metro Awakening

Per fortuna però, a metterci una pezza è l’uso incredibilmente sapiente di luci e ombre, capace di creare una tensione palpabile che accompagna il giocatore fin dall’inizio. Le luci tremolanti, la fluorescenza dei funghi, la maschera che si appanna limitando la vostra visuale, le ombre minacciose che amplificano il senso di pericolo costante, reso ancor più inquietante da un design audio davvero eccezionale, sono letteramente straordinari.

I suoni ambientali, i rumori delle tubature e le urla dei mostri contribuiscono a creare un’atmosfera di costante tensione. La colonna sonora, in pieno stile Metro malinconica e cupa, accompagna perfettamente la narrazione, mentre le performance vocali degli attori caratterizzate dall’evidente accento russo, aggiungono profondità emotiva ai personaggi. Purtroppo però il gioco è doppiato esclusivamente in inglese e, tra le decine di lingue disponibili per i sottotitoli, dal mandarino all’ucraino, manca proprio la lingua italiana. Se avete difficoltà con l’inglese, viste anche le tante sequenze dialogate, questo potrebbe sicuramente rappresentare un problema.

Per quanto riguarda nello specifico la versione PS VR2 – PS5 di Metro Awakening, questa offre un’esperienza di gioco fluida e ben ottimizzata. Il gioco gira senza problemi significativi sulla console di Sony con pochi crash (un paio nell’intera run, capitati immediatamente dopo un riavvio dallo stato di sospensione) e bug.

Le ambientazioni scure e i profondi contrasti generati dall’illuminazione dinamica, inutile dirlo, sono perfetti per gli schermi OLED di PS VR2, eppure l’effetto MURA che affligge i pannelli OLED del visore di Sony, più che in altri titoli, come Resident Evil 4 Remake, qui c’è apparso davvero molto fastidioso rendendo estremamente granulosa l’immagine.

Commento finale

Metro Awakening rappresenta un tentativo ambizioso di portare il consolidato franchise di Metro nel mondo della realtà virtuale. Mentre riesce a catturare l’essenza oscura e tormentata della serie Metro, combinando una narrazione emotivamente carica con meccaniche di gioco immersive, Metro Awakening presenta però alcune criticità che ne limitano l’efficacia complessiva. La ripetitività degli ambienti e la narrazione eccessivamente espositiva in alcuni frangenti (accompagnata dall’assenza di sottotitoli in italiano) rischiano in alcuni casi di allontanare i giocatori dopo le prime ore di gioco. Tuttavia, non si può negare che Metro Awakening offra una delle migliori esperienze VR disponibili ad oggi su PS VR2 grazie ad un’eccellente gestione delle armi, un’atmosfera spaventosa e irripetibile ed un design audio impeccabile. Per i fan della serie Metro e per gli appassionati di survival horror in VR, questo gioco rappresenta un’esperienza da non perdere assolutamente, nonostante le sue imperfezioni. Metro Awakening insomma, è un titolo che dimostra il potenziale della realtà virtuale nel trasportare i giocatori in mondi complessi e intensi, il cui unico peccato, forse, è quello di non aver creduto fino in fondo nelle sue potenzialità.

Metro Awakening è disponibile dal 7 novembre su PS VR2, PC Steam e Meta Quest

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