Un'ottima idea, realizzata male
Versione provata SteamVR
Hello Neighbor di Tiny Builds è uno di quei franchise che si odia o si ama. Il primo capitolo comparso nel 2017 è stato ad esempio accolto in maniera piuttosto fredda da una parte del pubblico, ed è invece stato amato da un’altra parte, tant’è che basta farsi un giro su un qualunque aggregatore per trovare voti come 10 o anche 3. C’è però una costante in tutte le recensioni che troverete: il voto non è determinato dalle poche idee, ma dai tanti bug e imprecisioni che hanno funestato ogni singola release di questo gioco.
L’arrivo su VR grazie alla collaborazione tra Tiny Builds e Steel Wool Studios, da un lato è un passaggio quasi necessario vista la natura del gioco, ma dall’altro segna anche un punto di non ritorno, perchè bug e imprecisioni in VR possono diventare così gravi da compromettere del tutto l’esperienza.
Che gioco è
In Hello Neighbor VR: Search & Rescue si interpreta il ruolo di cinque bambini che devono introdursi nella casa del loro losco vicino, il signor Peterson, per salvare il loro amico che credono abbia rapito. Ognuno di essi ha una particolare abilità, il lancio con la fionda, la mazza da baseball ecc. e switchando da uno all’altro per sfruttarne le abilità e lo specifico nascondiglio, avrete la possibilità di far progredire gli altri all’interno dell’abitazione. Man mano che esplorerete la casa, infatti, troverete il modo per fare progredire gli altri bambini, anche scambiandovi oggetti come una chiave o altri strumenti.
Ovviamente non agirete indisturbati. Mr Peterson, un po’ come il MR X di Resident Evil, è in agguato in ogni dove e muoversi senza farsi scoprire non è sempre cosa facile. Una volta scoperti e catturati, i bambini vengono rispediti al campo base e dovrete nuovamente provare a farli sgattaiolare all’interno.
Se questo è il primo capitolo del franchise che giocate, però, potreste trovarvi alquanto spaesati non appena indosserete il visore. Nel gioco infatti non ci sono testi o dialoghi e le uniche indicazioni che troverete sono dei piccoli segnalini che compariranno quando vi avvicinerete all’oggetto e che dovrebbero spiegarvi il tipo di interazione possibile.
Perchè giocarlo
L’aspetto collaborativo del gioco, soprattutto in VR è un’idea particolarmente interessante. La struttura da gioco hide and seek – già ampiamente collaudata in realtà virtuale – abbinata alla necessità di sfruttare le abilità di ogni singolo personaggio, può davvero regalare qualche momento emozionante, tant’è che ci siamo più volte chiesti quanto sarebbe stato figo poterlo giocare in multiplayer online.
Dal punto di vista tecnico, su un PC con CPU AMD Ryzen 7900x e Nvidia 3080Ti, abbiamo notato qualche calo di frame rate e qualche fenomeno di riproiezione che per un gioco dalla grafica semplice come questo non è spiegabile se non con una cattiva ottimizzazione. Tuttavia il gioco è molto gradevole e colorato con il suo stile cartoonesco e ne abbiamo apprezzato l’art design.
Perchè no
Hello Neighbor VR: Search and Rescue è flagellato da una serie di bug e di problemi con l’interazione degli oggetti e con i controlli che lo rendono davvero difficile da consigliare. Il primo problema che abbiamo riscontrato si è verificato addirittura nel primo minuto di gioco. Abbiamo provato il titolo sul PC di cui vi abbiamo detto nel paragrafo sopra, in abbinata ad un visore Meta Quest 2 collegato con Virtual Desktop.
In questa modalità ci era praticamente impossibile utilizzare il pulsante di grip sul controller touch di Quest 2, e quindi afferrare il piede di porco. In pratica la mano non si chiudeva. Siamo passati poi ad AirLink di Meta, abbandonando Virtual Desktop e il problema si è risolto. Tuttavia l’interazione con gli oggetti è rimasta davvero molto ma molto problematica. Afferrare un oggetto a due mani, come appunto il piede di porco o la mazza da Baseball, non restituisce un feeling realistico e la fisica dell’oggetto sembra un po’ andare per conto suo, facendoci apparire goffi e disorientati. Non così per gli oggetti più piccoli, come la fionda, ma in un gioco strutturato in maniera tale da rendere necessario l’utilizzo di diverse abilità e strumentri questo è francamente inaccettabile.
L’assenza di un vero e proprio tutorial, inoltre, può risultare alquanto frustrante, e la frustrazione aumenta quando ci si rende conto che l’assenza di opzioni di comfort oramai considerate piuttosto basilari, rendono praticamente ingiocabili alcune sezioni.
Il gioco consente lo snap turn, il movimento continuo e il teletraporto, ma non ha nè una modalità di selezione dell’altezza del personaggio nè un’opzione per il gioco da seduti. Il gioco la rileva in automatico e adatta la vostra visuale, tuttavia in giochi come questo appare necessario consentire la selezione dell’altezza del busto, in quanto nel corso dell’avventura potrete appendere al vostro fianco il walkie talkie e altri gadget speciali. Se siete seduti, spesso vi ritroverete nell’impossibilità di utilizzarli e dovrete alzarvi, aspettare una nuova calibrazione dell’altezza selezionare l’oggetto e poi risedervi.
Commento finale
Hello Neighbor VR: Search & Rescue è l’emblema di una bella idea realizzata male. Nonostante un’ ambientazione interessante, un comparto tecnico ed artistico che ci è piaciuto e qualche puzzle coinvolgente, è un gioco che non ci sentiamo in alcun modo di consigliare sino a quando non verranno risolti alcuni dei difetti più gravi di questa produzione: a partire dal sistema di controllo troppo impreciso per un gioco VR uscito nel 2023. Fino ad allora dirigete pure la vostra attenzione su altro.