Entrando nell’Anomalia: Una prima occhiata a Into The Radius 2 in versione Meta Quest 3

I primi passi nell’Early Access di CM Games

Dopo lo straordinario successo di Into The Radius, e le prime impressioni altalenanti sulla version early access di Into the radius 2 in versione PC VR, CM Games ha rilasciato la versione early-access del seguito del loro titolo di maggior successo in versione Meta Quest 3. Nonostante sia, ovviamente, difficile dare un giudizio definitivo sulla nuova esperienza VR, qualche nota, positiva e negativa, possiamo anticiparvela, mentre restiamo, trepidanti, in attesa della full release.


Versione testata: Meta Quest 3


(Non) chiamatelo S.T.A.L.K.E.R.

La storia, appena abbozzata, di Into The Radius 2 ci trasporta, appunto, nella Pechorsk Anomaly, evidentemente ispirata alla “Zona” della saga di S.T.A.L.K.E.R. (a sua volta ispirata all’omonimo film di Tarkovskij), un luogo selvaggio e inospitale, dove la nostra sopravvivenza sarà minacciata da creature deformate e da anomalie ai limiti della realtà.
Il nostro ingrato compito sarà di raccogliere e vendere analizzare materiali e oggetti anomali trovati fuori dalle mura sicure della base UNPSC (United Nations Pechorsk Special Committee) in modo da sciogliere il mistero sulla Zona di Interdizione.

Meglio male accompagnati che soli

Un grande passo avanti rispetto al capitolo precedente è l’aggiunta di una modalità cooperativa, che ci permetterà di farci accompagnare da un amico a caccia di artefatti e, soprattutto, riducendo di molto la tensione delle nostre avventure: sopravvivere alla Pechorsk Anomaly non è semplice, nemmeno in due giocatori, e ci servirà tutto l’aiuto possibile per non morire per una delle (svariate) cause di dipartita possibili.
Sebbene, al momento, la stabilità della modalità cooperativa sia altalenante a causa di qualche piccolo problema di netcode, condividere l’avventura con un amico e la possibilità di dividersi compiti e ruoli, semplificando l’aspetto survival (a tratti, al limite del sandbox), fa chiudere un occhio sui, comunque minori, problemi tecnici di Into The Radius 2.

Un pizzico di informazioni, nulla più

Il tutorial del titolo CM Games ci dona davvero pochissime informazioni, il minimo indispensabile per la nostra sopravvivenza: come equipaggiare gli oggetti, dove riporli sul nostro gilet tattico e cinturone militare, come ricaricare le armi (e non ci riferiamo solo al cambio del caricatore, ma anche come inserire manualmente i proiettili in quello vuoto, dimenticatevi le ricariche “al volo” di Call of Duty), come curarci quando (inevitabilmente) subiremo danni da nemici o ambiente circostante.
Into the Radius 2 è volutamente parco di informazioni, con il chiaro intento di spingerci a esplorare e scoprire da soli i misteri della Anomalia, anche a costo di costringerci a qualche minuto di grinding per recuperare un oggetto utile che avevamo venduto o gettato, o per una morte evitabile con qualche conoscenza in più di cosa stavamo affrontando, in una esperienza che, fortunatamente, non risulta mai frustrante, anzi, ci farà sentire ancor più premiati dei nostri sforzi quando avremo successo.

Una Anomalia un po’… povera

Purtroppo, al momento, Into The Radius 2 non brilla particolarmente dal punto di vista tecnico su Meta Quest 3. Gli ambienti, alcuni, a detta nostra, un po’ spogli, non giustificano i saltuari cali di frame rate (ancora più notevoli su VR rispetto a un gioco “standard”) nè l’altalenante livello di dettaglio di alcuni elementi di gioco: nella base UNPSC, dove trascorreremo molto tempo a preparare le nostre scorribande, avremo affiancate strutture ed equipaggiamenti curati… e alberi “spalmati” e pixellati, in un contrasto decisamente stridente. In ogni caso, vista la natura del titolo in early-access e la difficoltà tecnica legata al VR, questi problemi saranno probabilmente superati al momento della full-release.
Dal punto di vista sonoro, l’esperienza di CM Games ci catapulta al centro dell’azione, in un ambiente inquietante, vivo e avvolgente. Inoltre avremo molti “clue” sonori ad assisterci nella ricerca di anomalie e nemici, riducendo allo stretto necessario l’uso e l’equipaggiamento di alcuni oggetti che, spesso, ci basterà avere a vista con la coda dell’occhio sul braccio del nostro corpo digitale, avendo già parte della loro funzione “udibile” senza bisogno di averli in mano davanti a noi.

Per stomaci forti

Sia per la complessità, come già detto, spesso al limite del sandbox, sia per la natura “movimentata” del titolo, Into The Radius 2 è probabilmente più adatto a veterani delle esperienze VR: ci troveremo continuamente a passare lo sguardo dal mondo che ci circonda al nostro corpo, alla ricerca di oggetti da utilizzare per salvarci la pelle, dovendo prestare attenzione a ogni nostra mossa e a dettagli vicini e lontani, un gameplay coinvolgente, ma non certamente amico di chi soffre di motion-sickness, spinto, prima di abituarsi ai continui cambi di visuale, a partite più corte e tranquille. In ogni caso, avremo un discreto livello di personalizzazione dalle opzioni di gioco, dove potremo regolare la nostra altezza (consigliamo di segnarla minore della nostra reale, altrimenti alcuni oggetti sul nostro corpo, quelli posizionati più in alto, saranno difficili da raggiungere), la nostra mano dominante, il nostro stile di gioco (se seduti o da in piedi) e il comportamento degli analogici.

Le nostre conclusioni (per ora)

Into The Radius 2 ha il potenziale di diventare una gemma dei titoli VR, similmente a come accaduto per la prima istanza della serie, e alla versione PC VR tuttavia, al momento, presenta ancora qualche incertezza tecnica e solamente una parte dei contenuti rispetto al precedente titolo. Sicuramente, in ogni caso, da tenere d’occhio, soprattutto se avete amato il primo capitolo e se avreste voluto poterlo giocare con un amico, confidando, con ragionevole sicurezza, che la maggior parte dei problemi che abbiamo identificato nella nostra prova saranno risolti con i prossimi aggiornamenti e i contenuti al lancio della full-release saranno di gran lunga superiori a Into The Radius. In ogni caso, per la cifra 38,99 euro su Steam e di 36,99 sullo store di Meta, Into The Radius 2 offre già svariate ore di gioco (decisamente superiori a molti titoli VR allo stesso prezzo) e un gameplay assolutamente interessante per il medium della realtà virtuale.

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